LA MODA E LA SUA MEMORIA. ARCHIVI DEL NOVECENTO

In occasione della ventunesima edizione di Kamò, Salone Casa, Moda, Sposa, che si sta svolgendo con grande successo nell’ambito della Fiera Emaia a Vittoria, l’Archivio di Stato di Ragusa organizza un Seminario di studi dal tema “La moda e la sua memoria. Archivi della moda in Sicilia”.

La manifestazione si colloca nell’ambito del progetto triennale “Archivi della moda del ‘900”, elaborato dall’Associazione Nazionale Archivistica Italiana e promosso dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali.  L’iniziativa è tesa al recupero e alla riqualificazione dell’immenso patrimonio archivistico della moda italiana, ancora poco valorizzato come eredità e identità della grande tradizione italiana.

Per contestualizzare il progetto nell’ambito ragusano la Dott.ssa Anna Maria Iozzia, direttrice dell’Archivio di Stato di Ragusa, ha scelto di contattare il Presidente della Fiera Emaia, l’avv.  Salvatore Di Falco, il quale si è reso subito disponibile per una collaborazione, conquistato non solo dal grande entusiasmo con il quale il progetto gli è stato presentato.  “L’intenzione della gestione della Fiera Emaia – afferma Di Falco –  è quella di allargare gli orizzonti prefissati.  Non chiudersi quindi solo alla dimensione commerciale, seppur alla base delle esigenze dei nostri utenti. Cerchiamo di dare un taglio diverso alle nostre esposizioni, consapevoli che la provincia di Ragusa ha molte peculiarità materiali e immateriali da poter essere valorizzate attraverso la nostra attività”. A confermare questa politica di tutela del patrimonio immateriale,  l’Avv. Di Falco ha annunciato l’adesione della Fiera Emaia ad una campagna promossa dal Sole 24Ore, indirizzata verso la salvaguardia di numerosi documenti cartacei riferibili al Caravaggio. Il Direttore dell’Emaia, Dott. Angelo Fraschilla, assicura che l’opera di valorizzazione dei beni del territorio ibleo non si fermerà certamente con la collaborazione con l’Archivio di Stato di Ragusa. Tra gli obiettivi dell’azienda c’è la promozione e la valorizzazione del territorio attraverso soprattutto i giovani, testimonial delle eccellenze locali. “Occorre però fare sistema, perché in un’economia sempre più globalizzata non sono più concepibili campanilismi. La Fiera Emaia è una realtà consolidata a livello regionale che si distingue per la serietà del lavoro che svolge e la concretezza dei risultati”. “Vogliamo ampliare i nostri locali – prosegue il Dott. Fraschilla – ed aprirci al territorio per mettere a disposizione i nostri servizi anche in periodi diversi, consapevoli che i prodotti immateriali rappresenteranno una parte sempre più importante del nostro sistema economico”.

Appuntamento per venerdì 26, presso i locali della Fiera Emaia a Vittoria, dove i partecipanti ascolteranno gli interventi della stilista catanese Marella Ferrera, professionista dalla consolidata fama internazionale, il cui archivio è stato riconosciuto dal Mibac “di interesse storico particolarmente importante”. Durante il seminario si parlerà anche di altri altri archivi, appartenenti a stiliste siciliane di successo quali Mariella Gennarino, di origine ragusana, divenuta famosa nell’ambito delle creazioni di moda per bambini (suoi i corredini e gli abiti da battesimo delle figlie del principe Emanuele Filiberto di Savoia); e le modicane Ottavia Failla (le cui borse fanno parte dei guardaroba di clienti del calibro della regina di Giordania o della cantante Amy Stewart) e Loredana Roccasalva, giovane stilista che ha esordito nel 2005 sulle passerelle della manifestazione AltaRoma e che continua a raccogliere consensi a livello internazionale. Altre realtà legate alla moda saranno analizzate, come i bozzetti di Renato Guttuso conservati presso l’Archivio del Teatro Massimo di Palermo, oppure le collezioni dei musei “Tre secoli di Moda” di Palermo e del Museo del costume di Scicli. Traspare già dal programma il grande lavoro di ricerca condotto dall’Archivio di Stato di Ragusa che ha permesso di reperire testimonianze importanti per ricostruire la storia della moda, non solo ragusana.

 

Laura Curella

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