LA MANIFESTAZIONE SPI-CGIL A PALERMO

 

 

Ampia partecipazione alla manifestazione regionale dello  SPI-CGIL svoltasi Martedì 3 Aprile al S. Paolo Palace di Palermo a cui ha partecipato una folta delegazione ragusana guidata dalla Segretaria generale SPI-CGIL di Ragusa Roberta Malavasi.

I lavori, introdotti da una dettagliata relazione del Segretario generale SPI-CGIL Sicilia Saverio Piccione, hanno visto il contributo della Segretaria generale CGIL Sicilia Mariella Maggio, di tanti altri autorevoli rappresentati provinciali del Sindacato e della Segretaria generale nazionale Carla Cantone.

La Cantone, applauditissima nei vari passaggi del suo intervento, ha parlato delle gravi condizioni in cui versano oggi i pensionati italiani, rese ancora più pesanti dalle recenti manovre economiche del governo Monti.

Il governo aveva promesso agli italiani che avrebbe agito con equità, che avrebbe eliminato i privilegi, che non avrebbe fatto cassa con le pensioni, che avrebbe cercato soluzioni in favore delle donne e dei giovani. Le promesse non sono state mantenute. La riforma previdenziale Monti Fornero è profondamente iniqua, manca di qualsiasi gradualità e colpisce pesantemente i diritti delle donne, dei giovani, dei lavoratori e dei pensionati.

In sostanza a pagare il conto della manovra economica non sono stati i redditi alti, gli evasori fiscali o i grandi patrimoni, ma le donne, i giovani, i lavoratori, i pensionati.

La partita delle pensioni non è chiusa – continua con fermezza la segretaria nazionale dello SPI-CGIL. Noi non ci stancheremo mai di lottare con tutte le nostre forze per cambiare alcune cose di vitale importanza:

– risolvere subito il problema di chi ha perso il lavoro e di chi lo perderà per effetto di accordi di mobilità o di esodo;

– ripristinare una vera flessibilità e comunque, fin da oggi, prevedere una maggiore gradualità per l’età di pensionamento delle donne;

– garantire delle pensioni dignitose ai giovani e alle donne che sono più esposti a lavori discontinui e a basse retribuzioni;

– rivedere i requisiti per il diritto alla pensione anticipata e comunque togliere le penalizzazioni per chi raggiunge il diritto a pensione prima dei 62 anni di età;

– rivedere complessivamente la normativa sui lavori usuranti nella consapevolezza che “i lavori non sono tutti uguali”;

– garantire il potere di acquisto delle pensioni.

 

 

 

 

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