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La fiamma olimpica arde in Sicilia, il tedoforo modicano Salvatore Cannata ci racconta l’emozione della vigilia
16 Dic 2025 11:27
Domani sarà una giornata di grande emozione e orgoglio per la città di Modica. Il giornalista Salvatore Cannata, volto noto dell’informazione, sarà infatti uno dei protagonisti della staffetta della fiamma olimpica, vestendo i panni di tedoforo. Un riconoscimento che va oltre il semplice gesto sportivo, diventando simbolo di valori condivisi come passione, impegno civile e amore per il territorio.
Il ruolo dei tedofori — i portatori della fiaccola olimpica — è tanto antico quanto profondamente simbolico. Deriva dalle prime Olimpiadi dell’antica Grecia, quando la fiamma, accesa a Olimpia, rappresentava la purezza e la continuità dello spirito olimpico. Oggi, i tedofori sono scelti tra personalità di spicco della società civile, dello sport, della cultura e del volontariato, per trasmettere un messaggio di pace e unione tra i popoli.
Cannata, da anni punto di riferimento del giornalismo siciliano, ha accolto la notizia con entusiasmo e grande senso di responsabilità. Alla vigilia del suo compito ci ha dichiarato: «Emozione? Un po’, il giusto… Per uno appassionato di sport come me, che dal ’72 (avevo 8 anni) segue le Olimpiadi -invernali o estive che fossero- che si nutre di sport anche oggi a 62 anni, che ricorda Tomba a Calgary come Fabris a Torino, che ha esultato per Razzoli, Compagnoni, come per Thoeni, Gros o Paoletta Magoni, che adora l’hockey su ghiaccio -si, sono anche questo…- e che apprezza pure il curling -quello sport delle pentole e scope- beh, portare la fiaccola olimpica per poche centinaia di metri, sarà sicuramente bello. Facendo mie le raccomandazioni del mio amico ed ex sindaco Piero Torchi che, domenica scorsa, appena saputa la notizia, si è raccomandato di non farla spegnere!!!
Qualche mese fa mi è capitato di leggere sui social la notizia che era possibile scrivere per concorrere a fare il tedoforo. L’ho fatto, ho motivato la mia richiesta parlando di me, del lavoro che faccio (che ho fatto o che farò…), della mia passione per lo sport in generale e non solo per quello a tinte bianconere o rossoblù, del piccolo sogno di un uomo in avanzato stato di età. Evidentemente, si sono convinti e non so se mossi a compassione o perché non c’era nessun’altro, quelli dell’organizzazione mi hanno scelto fra gli 11.000 tedofori che hanno portato e porteranno il sacro fuoco di Olimpia sino a Milano e Cortina. Io fra questi… in riva al mare, a Marzamemi, domani verso le 5 e mezzo del pomeriggio.
Dai, è una bella cosa che mi fa un sacco di piacere fare e che corona un piccolo desiderio/sogno/speranza. Mi vestiranno di bianco (era dalla prima comunione per ovvie ragioni fisiche, che non succedeva) e poi sarà compito mio ricevere la torcia olimpica e consegnarla. Vediamo un po’ come andrà a finire. Intanto esserci è già bellissimo. E magari, sui social, mi verrà voglia di raccontare quello che è stato.
Il 2025 è per me l’anno del walk: prima più di 100 chilometri per Santiago e adesso queste poche centinaia di metri con una fiaccola che arde: mi piace! Essere parte di questo viaggio simbolico è un onore e una grande emozione. Porterò la fiaccola come rappresentante della mia città e di tutti coloro che credono nei valori positivi dello sport e della solidarietà».
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