LA CORSA DEI…“NUMERI PRIMI”

L’overdose di potere (passato, presente e futuro) può avere conseguenze nefaste e questo vale per tutte le prime donne alla ribalta del teatrino della politica vittoriese. Addirittura qualcuno di loro, nella smania interventista fa comunicati pure sulla penosa e triste vicenda privata dell’assassinio di Peppe Licitra pensando a una ”matrice quasi certamente mafiosa”. Ma andiamo con ordine, la città sprofonda sempre più in una crisi economica, sociale, culturale senza precedenti, ci sono problemi seri dal punto di vista amministrativo che riguardano la funzionalità di uffici comunali, di municipalizzate e di strategie economico-finanziarie che garantiscano la tenuta del Comune. E nessuno se ne accorge. Chi amministra o ricopre cariche istituzionali, dai consiglieri comunali ai deputati regionali vittoriesi, dovrebbe mettere nero su bianco un progetto di riqualificazione delle periferie della Città, avere un rapporto più ravvicinato tra amministratori e cittadini, tanta gente non riesce ad avere la possibilità di un contatto diretto con le istituzioni. I problemi economici e finanziari dell’ente vengono sottovalutati e non affrontati adeguatamente. La revisione del PRG non si sa che fine abbia fatto, nonostante il nuovo “esperto”, il poliedrico e ubiquitario, ing. Poidomani che essendo anche un tecnico, oltre che un manager e un politico, potrebbe organizzare una struttura politica – amministrativa – burocratica in grado di garantire e gestire il delicato settore dell’urbanistica, puntando su criteri certi e validi per la pubblica amministrazione e per i privati cittadini non lasciando nella solitudine chi deve compiere scelte importanti e difficili che provocano appetiti di ogni tipo.

Un piano per lo sviluppo è al di là da venire, la rivisitazione dei servizi sociali stagnante, la politica culturale rivolta a club esclusivi e orientata solo a festeggiamenti di ogni tipo, della “saporita” riorganizzazione del mercato ortofrutticolo e della crisi dell’agricoltura nulla, per non parlare dell’emergenza ambientale e della questione dei rifiuti, della manutenzione delle strade e del loro rifacimento e della loro riclassificazione, a dimostrazione di ciò basta andare in giro per le vie della città per assistere ad uno spettacolo desolante fatto di allagamenti, asfalto divelto, marciapiedi sconnessi, verde pubblico distrutto. Eppure noi rimaniamo convinti che da Vittoria può ripartire un nuovo racconto, una rigenerazione che metta al bando chi vuole vestire i panni del trasformismo chiacchierone per perpetuare il potere, certo occorre una assunzione di responsabilità e una ricollocazione di tutte quelle energie sociali, culturali e umane sopite, occorre dare fiato e organizzazione a tutti quei movimenti di cittadini che non trovano riferimenti nel quadro politico attuale poiché non riescono più a cogliere la differenza che vi sarebbe tra uno schieramento e l’altro. Noi di Sinistra Ecologia Libertà, nel nostro piccolo, non abbiamo inteso pagare, in questi anni, il prezzo della scomparsa di un qualsiasi profilo alternativo di opposizione e per questa ragione abbiamo continuato testardamente a proporre problemi e contenuti  e risposte comuni da trovare. Questo è stato il senso della sfida e ora siamo pronti a coglierlo con le nostre idee, i nostri programmi e le nostre donne e i nostri uomini, per fare questo pensiamo ad una leadership plurale, autonoma e, soprattutto, che deve andare a chi unisce e non a chi divide e che dovrà impegnarsi a predisporre, al più presto, le prossime iniziative politiche sui temi del lavoro, dei diritti di cittadinanza, dell’ambiente, dello sviluppo rilanciando il lavoro capillare sul territorio. Tutto ciò s’inquadra in una discussione aperta in grado di avviare una politica delle alleanze che punti alla definizione di un nuovo spirito pubblico in grado di costruire un gruppo dirigente che nella politica trovi le convergenze con gli alleati sulle cose da fare puntando sulla pari dignità tra le forze politiche, non perdendo però il senso della realtà e della misura, anche in considerazione del fatto che stiamo discutendo non di destini personali, ma del percorso che ha fatto e deve continuare a fare il nostro territorio, la nostra gente, la città intera. Le primarie potevano essere la via d’uscita da ogni empasse, cioè il coinvolgimento diretto del nostro popolo nelle scelte fondamentali a partire dalla nostra proposta di candidatura di Salvatore Garofalo a Sindaco, ma queste sono state stoppate dagli ostacoli frapposti dai personalismi e dai particolarismi dei nostri interlocutori dell’ex centro sinistra vittoriese, che si sono catapultati in una corsa solitaria per il mantenimento o la riacquisizione del potere, obnubilati dall’odio e dai veleni e incuranti del regalo che indirettamente potrebbero fare al centro destra. Noi abbiamo non solo “il dovere di provarci”, ma anche il diritto di credere ancora nella possibilità di un mondo migliore e di una città a misura d’uomo, libera, giusta, tollerante, solo così potremo ridare speranza alla nostra gente e alle nuove generazioni. Per questo oggi, ancora più di ieri, sentiamo la necessità per l’amministrazione della città di una squadra fatta di donne e uomini, liberi e determinati, che non siano solo rappresentanti di se stessi, seppur nascosti dietro una infinità di sigle e siglette tirate fuori opportunisticamente, e, soprattutto, uomini e donne che siano in grado di assumersi le responsabilità del caso guardando agli interessi generali. Noi siamo pronti a fare la nostra parte, come sempre. (s.v.)

 

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