LA CISL IRONIZZA SULLA GESTIONE DELLA TRATTA DA TRENITALIA

L’unità tra i territori del barocco, lungo la fascia sud orientale della Sicilia che morbidamente scivola da Siracusa fino a Ragusa. L’hanno chiesta ieri mattina, con una provocazione figlia del 150° anniversario dello sbarco dei Mille in Sicilia, le UST Cisl delle due province, insieme alle rispettive federazioni dei Trasporti, per denunciare l’inesorabile e chirurgico taglio ai treni regionali.  Con due convogli, partiti dalle rispettive stazioni centrali, le delegazioni composte da oltre duecento tra dirigenti, lavoratori e pensionati, si sono ritrovate alla stazione di Noto. La città di mezzo, capitale del barocco e culla di quel patrimonio riconosciuto dall’Unesco, ha riunito Siracusa e Ragusa; almeno per un giorno. A 150 anni dallo sbarco garibaldino, la Cisl ha voluto simbolicamente riproporre un viaggio per unire due popoli e due territori. “Lo abbiamo fatto perché non è più possibile tacere le difficoltà e l’emarginazione che vivono le nostre realtà” hanno detto i due segretari generali delle UST di Siracusa e Ragusa, Paolo Sanzaro e Giovanni Avola.  “Abbiamo ribadito che l’unità d’Italia passa attraverso l’unità dei territori e dei popoli – hanno continuato – Qui, dove i treni Minuetto vengono inaugurati con il suono della banda e fatti sparire con un fragoroso silenzio, noi intendiamo batterci perché la ferrovia non venga smantellata”. Durante la manifestazione, conclusa nell’aula consiliare del Comune di Noto, la denuncia di una serie di paradossi che esigono attenzione. Orario di Trenitalia ufficiale alla mano, appare evidente l’intenzione di affidare il trasporto alternativo ad autobus che, di fatto, triplicano i tempi di percorrenza.  “Una scelta improduttiva sotto tutti i punti di vista – hanno ribadito Sanzaro e Avola alla presenza di diversi sindaci e parlamentari che hanno aderito alla manifestazione – Tagliare altri treni che, anche in mezz’ora, consentono di raggiungere il cuore del Val di Noto delegando all’autobus e ai suoi tempi il trasferimento dei viaggiatori e, quindi, dei turisti, significa scoraggiare qualsiasi intento culturale ed economico verso questa terra”.  Le UST Cisl di Siracusa e Ragusa hanno, al termine, redatto un documento che denuncia lo stato di emarginazione dei Comuni del Distretto culturale del sud est della Sicilia. I due capoluoghi, con in mezzo Noto, Avola, Rosolini, Ispica, Pozzallo, Scicli, Modica, Comiso e Vittoria, continuano ad essere obiettivo dei tagli di Trenitalia e, per essa, del Trasporto regionale. “Uno stillicidio che si abbatte anche sui lavoratori – hanno concluso Paolo Sanzaro e Giovanni Avola – Si chiudono le piccole stazioni e si trasferiscono i capistazione, così come si dirottano altrove le manutenzioni e le stesse pulizie dei treni. Lo “sbarco” simbolico a Noto – hanno concluso i segretari generali di Siracusa e Ragusa – ha inteso accendere un riflettore. Il treno ha unito veramente l’Italia; per le nostre due province rischia, invece, di essere oggetto di isolamento e allontanamento dal resto del Paese”. 

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