LA BUDWEISER DEI DUE MONDI

 

L’origine della birra si perde nella notte dei tempi. Molte civiltà antiche produssero delle bevande da cereali fermentati che possono essere riconosciute a pieno titolo come primi esempi di birra. Non si può quindi dimostrare chi abbia inventato la birra. Sappiamo per certo però che la birra bionda, così come la conosciamo oggi, ha trovato  terreno fertile in una zona geografica che coincide tutto sommato con l’odierna  repubblica Ceca. È qui che si sviluppò lo stile pilsner, che diede vita in seguito alle lager bionde.

In altre zone celebri per le birre, come la Baviera per fare un esempio, queste erano di colore ambrato scuro o mogano o perfino nere. Le prime lager tedesche, infatti, non erano bionde come oggi, solo in un secondo momento i produttori tedeschi  decideranno di produrre le proprie lager di colore chiaro. È indubbio quindi che la birra classica, bionda sul 5%, debba la sua fama alle birre nate qui in Boemia.

Sulla base di questo fatto è risultato e risulta tutt’oggi abbastanza incomprensibile la disputa, durata per oltre 100 anni, tra il famoso marchio americano Budweiser e la birra ceca Budweiser Budvar. L’azienda americana sostiene di essere stata la prima ad aver utilizzato questo nome per promuovere la propria birra. Effettivamente la Budweiser Budvar ha iniziato a produrre birra vent’anni dopo che la Budweiser già utilizzasse questo nome.

I cechi, però dal canto loro, si difendono sostenendo la loro tesi con motivazioni storiche e dimostrando che la birra si producesse qui in Boemia già dal XV secolo, ma soprattutto che il nome Budweiser è un riferimento geografico e non il semplice nome di un marchio. La Budweiser Budvar viene prodotta appunto nella città ceca di České Budějovice, conosciuta in tedesco come Budweis, a cui aggiungendo il suffisso –er si ottiene “di Budweis”. Il nome indicherebbe quindi la denominazione d’origine, come è accaduto con pilsner, il cui nome significa “di Pilsen”. A sostegno di ciò vi è la prova che altri birrifici cechi negli stessi anni producevano birra e la vendevano come Budweiser, riferendosi con questo non al nome di un marchio, ma al fatto che fosse birra locale.

La disputa però non solo è scesa sul terreno giudiziario nazionale, ma su vari terreni giudiziari. In ogni paese, dove le due birre venivano vendute, i rispettivi tribunali si sono pronunciati in modi diversi. Nei paesi più sensibili al tema della provenienza geografica, si è dato ragione alla birra ceca, costringendo quindi l’azienda americana ad utilizzare il nome di Bud. Nei paesi più attenti al valore del marchio è successo l’inverso, costringendo quindi la Budweiser Budvar a ricorrere al nome di Czechvar. Complessivamente sul terreno legale ha avuto la meglio l’azienda americana, malgrado ciò, però, la differenza qualitativa tra le due birre esiste e non premia certo quella americana.

Sono entrambe birre di ampia produzione industriale e quindi con i vari limiti qualitativi che ciò comporta. Nonostante ciò la Budweiser Budvar resta un valido prodotto commerciale, che utilizza soltanto malto d’orzo, mentre la rivale fa uso di una miscela con del riso, ma soprattutto fa uso del famoso luppolo locale Saaz. A tutt’oggi il luppolo ceco è considerato il migliore in assoluto per le birre di tipo lager. Questa differenza di produzione, luppolo e malto, è ben percettibile quando si procede a una degustazione comparata tra le due birre. La Budweiser Budvar ha un corpo più sostanzioso, avvertibile subito al palato, che si traduce in una nota di cereali abbastanza evidente. Il finale si conclude con una nota erbacea che richiama il luppolo, senza tuttavia risultare una birra amara.

Di tutt’altro stile è la Budweiser americana. Gusto leggero e amaro contenuto.

Malgrado i tribunali, per i cechi di Budweiser c’è ne una sola e non sono in pochi a pensarla così.

 

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