È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
L’ ELASTOSONOGRAFIA NUOVA FRONTIERA DELL’ ECOGRAFIA del dott. Salvatore Avanzato*
11 Apr 2010 20:23
Uno dei principali limiti dell’ecografia è l’incapacità di riconoscere, in linguaggio medico “caratterizzare”, la natura delle lesioni focali, che pure essa identifica oggi con sempre maggiore risoluzione ed efficacia. In alcuni casi le lesioni identificate con l’ecografia standard hanno caratteristiche che permettono di discriminarne la natura con elevata accuratezza. Però molte lesioni focali hanno caratteristiche ecografiche sovrapponibili e spesso discriminarne la natura sulla base della loro presentazione ecografica è arduo, se non impossibile. A maggior ragione questo limite di caratterizzazione diviene determinante quando vi è il sospetto o la possibilità che il paziente presenti una lesione neoplastica. L’elastosonografia (o ecografia elastica) è una tecnica di diagnostica per immagini di ultima generazione che rende l’ecografia metodica che oltre a “vedere” le lesioni, le “riconosce” per quello che sono; fornisce infatti informazioni relative all’elasticità dei tessuti esaminati distinguendo le formazioni tumorali, in base alla forte presenza in essi di tessuto duro ligneo e quindi poco elastico, dal tessuto sano circostante più elastico. L’elastosonografia può dare un altissimo contributo nella diagnosi differenziale riducendo drasticamente il numero di pazienti da sottoporre ad agobiopsie, procedure che nel 70-80% dei casi si risolvono fortunatamente con un “falso allarme” riduce i costi per indagini non indispensabili e diminuisce lo stress del paziente connesso con l’esecuzione delle biopsie e l’attesa del risultato. Questa tecnica medica è nata per la determinazione della natura dei noduli della tiroide (dove i noduli neoplastici sono fortunatamente il 5 – 7 %) e della mammella ed ora viene usata con sempre maggiore frequenza anche a livello muscolo-tendineo e dei linfonodi. E’ in corso di studio con buoni risultati in campo epatologico per la determinazione del grado di fibrosi nelle epatopatie croniche, nei tumori di piccole dimensioni ed isoecogeni della prostata (quindi non distinguibili dal tessuto ghiandolare sano circostante) e della cervice uterina. In campo senologico l’elastosonografia viene studiata ed eseguita in diversi Paesi, Italia compresa, con lo scopo di aumentare l’efficacia diagnostica dell’ecografia tradizionale, soprattutto per le donne più giovani, che in media presentano mammelle più dense: in questi casi la mammografia serve a poco e spesso, di fronte alle lesioni sempre più piccole che i mezzi attuali consentono di vedere, diventa necessario ricorrere all’ago-biopsia per avere una risposta certa. Secondo un gruppo di ricercatori di Rochester, NY, guidati dalla dott.ssa Stamatia Destounis, l’elastosonografia presenta una elevata specificità per le lesioni neoplastiche maligne e può contribuire ad una significativa riduzione delle biopsie mammarie. A livello tiroideo un gruppo di ricercatori del dipartimento di endocrinologia dell’Università di Pisa guidati dalla dott.ssa Paola Vitti asserisce che l’elastosonografia effettuata su pazienti selezionati mostra una sensibilità del 97% e una specificità del 100% anche nei noduli a 1 cm ed in particolare in quelli a citologia indeterminata. Oggi l’elastosonografia è quindi un esame che ci affianca con la sua immediatezza e facilità di esecuzione nelle decisioni che dobbiamo adottare, quando siamo di fronte ad una lesione, ed abbiamo bisogno di una conferma che ci spinga ad effettuare ulteriori accertamenti, soprattutto utile nelle lesioni di piccole dimensioni, quelle più difficili, nelle lesioni dubbie ed in quelle maligne che non presentano caratteri sospetti all’ecografia. (A cura del dott. Salvatore Avanzato – direttore sanitario del Centro Medico Specialistico Epatologico ed Ecografico)
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