Inizia la scuola, genitori in coda nelle librerie a Ragusa. Emozione per la prima campanella e questione vaccini

Corsa all’acquisto del materiale scolastico per migliaia di genitori ragusani in occasione del rientro sui banchi di scuola in questa settimana. La foto che vedete riguarda una libreria di Ragusa oggi pomeriggio dove si è rimasti in coda anche fuori la porta per poter aspettare il proprio turno e prenotare o acquistare i libri. Pochi rincari segnalati dalle famiglie, ma lunghi elenchi richiesti dalle scuole, che hanno fornito una lista dettagliata di ciò che gli studenti devono portare al momento dell’avvio dell’annata. In alcuni casi anche la cartigienica.

Stamani in molte scuole si è proceduto al sorteggio per le sezioni per i nuovi arrivati. Tra dopodomani e giovedì, pur con orario ridotto, più o meno tutti gli studenti ragusani andranno a scuola. Stamani emozione, sorrisi e lacrime per la prima campanella suonata comunque in alcuni istituti (a seguire il servizio di Videomediterraneo per la prima campanella a Modica)

A Ragusa c’è anche chi ha favorisce la spesa delle famiglie offrendo buoni spesa. Accade all’Interspar Le Dune di via La Pira dove i genitori possono acquistare i libri scolastici dei propri figli e ottenere dei buoni spesa del 20% rispetto al costo.

C’è la questione vaccini anche. Le scuole potranno trasmettere alle ASP gli elenchi dei bambini iscritti ma non sarà in alcun modo possibile il flusso inverso, ossia il passaggio di dati sui bimbi non vaccinati dalle ASP agli istituti scolastici. Questo in sostanza il parere del Garante per la Privacy, che con la sua decisione ha accolto una istanza presentata nei giorni scorsi dal Codacons all’Autorità per la protezione dei dati personali.
“E’ stato impedito un abuso ai danni dei bambini e delle famiglie, perché molte amministrazioni volevano applicare il decreto Lorenzin avvalendosi delle ASL ( in Sicilia ASP) per comunicare alle scuole gli elenchi dei bimbi non vaccinati – spiega il Segretario Nazionale Codacons Francesco Tanasi – Una prassi del tutto fuorilegge che il Garante ha bocciato, sostenendo come al momento “manca un’adeguata base regolamentare che consenta il flusso inverso, ovvero la trasmissione di dati sensibili dalle Asl alle scuole”. Rimangono tuttavia alcuni aspetti critici nella gestione dei dati tra scuole e Asl, perché consentire alle istituzioni scolastiche di dar vita a questo incredibile flusso di dati personali senza aver adeguatamente valutato e messo in condizione le scuole di dotarsi di idonee misure tecnico-operative, equivale ad innescare una miccia, che potrebbe portare alla violazione della normativa posta a tutela dei dati personali con ogni evidente conseguenza sul piano civile, penale, amministrativo ed erariale” – conclude Tanasi.

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