INCARDONA: “NICOSIA PALADINO DELL’ILLEGALITÀ”

Il sequestro di 15 box da parte della Guardia di Finanza all’interno del mercato ortofrutticolo di contrada Fanello ha rappresentato un duro colpo per l’economia del territorio, soprattutto per l’immagine della struttura mercantile. “L’indagine se da un lato accende i riflettori su alcuni aspetti che hanno rappresentato dei fenomeni distorsivi rispetto alla libera attività economica – ha detto il parlamentare di Grande Sud, Carmelo Incardona – dall’altro, sta mettendo in ginocchio centinaia di produttori agricoli, numerosi dipendenti delle ditte concessionarie e le aziende di servizi che ruotano attorno alla struttura mercatale. Più di mezzo migliaio di persone sono coinvolte direttamente o indirettamente nella vicenda”.

 

 “Certo, tutte le irregolarità e le illegalità vanno accertate e la magistratura deve fare chiarezza al più presto su una vicenda che tuttavia, evidenzia delle lacune nella legittimità degli atti amministrativi e delle responsabilità nell’azione amministrativa da parte del Comune che non possono essere taciute – ha affermato – Noi avremmo voluto che la struttura fosse ben organizzata da tempo e soprattutto fosse funzionale in termini di efficienza dei processi commerciali e della logistica ad essi collegata”. “Il dato di fatto è che c’è un regolamento comunale di mercato del 1971, modificato di recente a metà degli anni Ottanta e certo – ha proseguito – non si può imputare all’opposizione il cattivo funzionamento della struttura mercatale con le sue carenze nei servizi logistici, amministrativi, commerciali, né tantomeno si può imputare all’opposizione la prassi amministrativa sbagliata del rilascio delle concessioni senza l’indizione di bandi o concorsi”.  

 

Secondo il deputato regionale, con la costituzione della società di gestione del mercato, la “Vittoria mercati srl”, si sarebbero dovuti regolamentare tutti gli aspetti amministrativi e gestionali riguardanti l’ortomercato. Infine, l’esponente di Grande Sud propone una soluzione in merito al sequestro dei box. “Il sindaco emani una circolare interpretativa che consenta a questi operatori di non rimanere impigliati nel sequestro preventivo dei loro box e si impegni ad avviare tutti i procedimenti amministrativi volti alla valorizzazione della persistenza delle condizioni per il mantenimento delle concessioni in capo agli attuali titolari delle concessioni coerentemente ai principi della legge 241/90 sulla trasparenza”.

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