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In tre anni crollo delle imprese femminili nel ragusano
05 Apr 2025 10:03
Battuta d’arresto per l’imprenditoria femminile in Sicilia. Secondo i dati elaborati da Infocamere e analizzati dal Centro Studi Assoesercenti, tra il 2022 e il 2024 si è registrato un calo del 3,6% delle imprese a conduzione femminile nell’isola. Un trend che interessa gran parte delle province siciliane e che coinvolge settori cruciali dell’economia come commercio, agricoltura e turismo.
Le province che in passato avevano mostrato vivacità sul fronte dell’imprenditoria rosa sembrano ora in forte sofferenza: Siracusa fa segnare il calo più marcato con un -9,9%, seguita da Catania con un -8,3%. L’unico territorio in controtendenza è Palermo, che registra una crescita dell’1,38% e ben 336 nuove imprese femminili avviate nel triennio. Ragusa, invece, registra un calo record.
Crollo nei settori chiave: commercio e agricoltura in crisi
Il commercio si conferma il settore più colpito. In particolare, a Ragusa si registra il calo più consistente con un -14,27%, seguita da Siracusa (-13,15%) e Catania (-11,34%). Palermo si difende meglio con una flessione contenuta dello 0,81%.
Anche l’agricoltura, tradizionalmente ambito di presenza femminile in Sicilia, mostra numeri in flessione in tutte le province. Le situazioni più critiche si registrano ancora una volta a Siracusa (-10,58%) e Catania (-10,52%), confermando un’emorragia imprenditoriale trasversale.
Politino (Assoesercenti): “Quadro preoccupante, servono misure strutturali”
«Le ragioni di questa tendenza negativa – spiega Salvo Politino, presidente regionale di Assoesercenti – sono molteplici. Il contesto economico sfavorevole, unito alle persistenti difficoltà di accesso al credito, ha colpito duramente le imprese femminili, che spesso partono da condizioni più fragili. Le donne che intendono avviare un’impresa o consolidarne una esistente trovano ancora ostacoli significativi nel reperimento di risorse e garanzie bancarie».
Politino invoca misure strutturali per invertire la rotta, rilanciare la fiducia e accompagnare la ripresa: «Occorre creare condizioni favorevoli per chi vuole investire nel proprio territorio, puntando su formazione, accompagnamento alla progettazione e sostegno concreto, soprattutto per l’imprenditoria femminile giovane».
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