IN STATO D’AGITAZIONE I LAVORATORI DEI LAVAGGI AST DI MODICA E SCICLI

Oramai è una costante in moltissimi settori: i lavoratori devono lottare non per avere aumenti salariali, non per avere il rispetto delle norme di sicurezza, non per pretendere nuovi diritti, ma semplicemente per percepire stipendi e salari. E tutte le energie che potrebbero essere riversate per migliorare le condizioni di lavoro, vanno a finire per essere impiegate per l’unica cosa che non dovrebbe essere in discussione: la retribuzione. Le aziende che per un motivo o per un altro non pagano regolarmente i dipendenti sono cresciute enormemente; se nella maggior parte dei casi le vicende rimangono nell’ombra, in alcuni emergono per la rabbia e la protesta dei lavoratori, com’è il caso della Modica Multi-servizi, all’interno della quale si trova ad operare il sindacato di base CUB Trasporti. Un’altra realtà è quella dei lavaggi AST di Modica e Scicli, ubicati presso i depositi dell’Azienda di trasporto; qui il consorzio Gemas di Palermo, nuova impresa appaltante dal mese di ottobre, si è fatto subito notare per il mancato rispetto dei tempi di versamento degli stipendi.

Ogni mese è una esasperante lotta per ottenere quanto dovuto; adesso le retribuzioni non percepite sono quella di dicembre, la tredicesima e quella di gennaio; la difficoltà delle famiglie è comprensibile; alcuni lavoratori non hanno neanche le risorse per potersi spostare fino al posto di lavoro. Ma, quello che più irrita i lavoratori dei lavaggi e le lavoratrici delle pulizie, tutti iscritti alla CUB Trasporti, è il fatto che i responsabili della ditta sono irraggiungibili, non danno notizie di sé, lasciando praticamente senza interlocutori sia i dipendenti, sia il sindacato, sia la stessa struttura amministrativa dell’AST. La CUB Trasporti ha indetto in data odierna lo stato di agitazione del personale, e proclamerà nei prossimi giorni una prima iniziativa di sciopero. Della situazione è già stato dato avviso anche al Prefetto di Ragusa, prima che la situazione si esasperi ulteriormente e i lavoratori siano costretti a mettere in atto iniziative eclatanti, come già fecero anni or sono, sempre a Modica, ma sotto un’altra impresa appaltante.

 

 

 

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