Mentre l’azienda sanitaria continua a rivendicare risultati positivi nella riduzione delle liste d’attesa, sul territorio emergono episodi che sollevano interrogativi sulla reale efficacia del sistema. A portare all’attenzione pubblica una vicenda emblematica è il Comitato Civico Articolo 32, che segnala quanto accaduto nei giorni scorsi a un paziente dell’ospedale di Modica. «La mattina del 16 […]
IL VINO DEL VICINO DEL NORD
03 Set 2012 18:21
L’Austria possiede una antica tradizione nella produzione di vino. Il suo passato d’impero, le ha permesso, grazie alla grande e variegata estensione territoriale, di sviluppare una buona industria vitivinicola. La viticoltura alto atesina è fortemente legata all’Austria. Fu, infatti, con l’impero austro-ungarico che si sviluppo la scuola di enologia in Alto Adige. Con la scomparsa dell’impero, l’Austria si è vista ridurre notevolmente l’estensione territoriale e di conseguenza le possibilità di produrre vino. Nonostante ciò esiste una produzione vitivinicola austriaca e sebbene molto ridotta nei numeri, essa vanta di un’ottima reputazione. Una reputazione, questa, forse leggermente adombrata dal vino tedesco. Effettivamente, il consumatore tende a considerare il vino tedesco e austriaco come affini. Sebbene effettivamente possiedano alcuni tratti in comune, tecniche di vinificazione e in parte vitigni, essi sono abbastanza dissimili. I vini austriaci hanno più tratti in comune con i vini alsaziani, piuttosto che con quelli tedeschi. Il raccolto, sempre modesto, a causa del clima, tende a dare vini molto più corposi e robusti di quelli tedeschi.
Per chi conosceva i vini del nord, una trentina di anni fa’, un vino tedesco risultava sicuramente superiore rispetto ad uno austriaco. Negli anni successivi, un massiccio investimento di denaro ha prodotto una vera e propria rivoluzione vitivinicola nel paese, elevando in modo consistente la qualità del vino di questo paese.
La zona più coinvolta nella coltivazione della vite è l’est, intorno a Vienna e verso l’Ungheria, paese questo di grande tradizione vitivinicola, offuscata durante il regime.
Dopo il rilancio della industria vitivinicola austriaca, si è diffusa sempre di più la presenza di vitigni a bacca rossa, dettato dal gusto attuale che predilige, soprattutto nei paesi dove l’inverno è rigido, il vino rosso al bianco. L’Austria resta un paese particolarmente vocato per il vino bianco, ma i rossi di ultima generazione stanno dando risultati molto interessanti. Tra i vitigni bianchi, il riesling, vitigno simbolo dell’enologia tedesca, continua a perdere terreno a favore soprattutto del grüner veltliner. Vitigno questo, forse meno interessante del riesling, che riesce a dare, quando trattato sapientemente, e in Austria capita spesso, vini molto interessanti con grandi possibilità di invecchiamento.
L’Austria, allontanandosi dalla tradizione sassone, ha adottato per la classificazione dei propri vini un sistema di denominazioni simile a quello italiano, francese e spagnolo. La denominazione, qui chiamata DAC (Districtus Austrie Controllatus), predilige definire il luogo geografico di produzione, piuttosto che il vitigno o la garanzia del marchio/produttore.
Le zone territoriali più interessanti dell’Austria sono Wachau, Kremstal, Kamptal e Burgenland.
Wachau è sicuramente la zona più famosa, dove però si coltivano poco più di 1500 ettari di vite, circa il 3% della produzione nazionale. I vini qui prodotti sono soprattutto bianchi secchi e il loro potenziale alcolico può superare i 15%. Queste gradazioni, insolite per latitudini così alte, si devono soprattutto a rese bassissime, ma anche a un clima non così rigido come si crede.
Dentro la denominazione Wachau esiste una classificazione basata sul gusto. I vini classificati come Steinfeder sono leggeri, fino a 11%, e da bere giovani. I Federspiel arrivano ai 12,5% , sono ottenuti da uve più mature e sono da consumare entro i 5 anni. A chiudere la classificazione vi sono i Smaragd, oltre i 12,5%, con maggiore corpo e che richiedono almeno alcuni anni di affinamento, circa 6, prima di essere consumati. Il legame con la cultura vitivinicola tedesca, si trova soprattutto nella degustazione. È comune che i vini, anche quelli definiti secchi, possiedano un certo residuo zuccherino, che passa impercettibile nel caso dei vini secchi. Il residuo zuccherino è necessario per equilibrare vini che possiedono altissimi livelli di acidità e se vinificati fino alla totale trasformazione degli zuccheri, sarebbero eccessivamente acidi.
Kremstal e Kamptal sono due denominazioni vitivinicole di buon livello, anche se inferiori al Wachau, ma con prezzi decisamente più abbordabili e con qualche sorpresa.
Il Burgenland, zona vitivinicola delineata attorno al lago Neusiedler, è famosa per la produzione di vini rossi e di vini bianchi colpiti dalla muffa nobile. Sono soprattutto questi ultimi a rendere famoso il vino austriaco fuori dai suoi confini. Con l’aiuto della muffa nobile, viene anche prodotto un vino simile al Tokaj ungherese, ma, nonostante la grande attenzione dei produttori, meno interessante delle migliori versioni ungheresi.
© Riproduzione riservata