Il sindaco di Comiso chiede la chiusura delle scuole e che la sua città sia dichiarata zona rossa

Video conferenza tra l’assessore regionale alla sanità, Ruggero Razza, il manager dell’ASP 7, Angelo Aliquò, e i sindaci della provincia di Ragusa per fare il punto sulla situazione dei contagi covid e avanzare proposte. “Sono molto preoccupata per i numeri che si registrano tra Comiso e Pedalino, per i decessi che ammontano già a sette e per la mancanza di rispetto per le regole. Chiedo la chiusura delle scuole e che il comune di Comiso venga dichiarato zona rossa”. E’ l’unico sindaco della provincia di Ragusa, che ci risulti fino a questo momento, ad aver chiesto espressamente alla Regione questo provvedimento. D’altra parte, già nei giorni scorsi Maria Rita Schembari aveva manifestato preoccupazione per il numero crescente di contagiati e di vittime nella sua città.

“ Grazie al confronto di oggi, ho avuto la possibilità di mettere sul piatto diverse e gravi criticità riscontrate nella nostra città – spiega il sindaco -. Innanzitutto, la difficoltà a gestire i contagi nelle scuole. A parte le centinaia di sollecitazioni pervenutemi in queste settimane, ed alle quali non posso dare riscontro poiché non è facoltà dei sindaci emanare ordinanze di chiusura delle scuole, mi sono arrivate sul tavolo anche le relazioni dei dirigenti scolastici delle scuole elementari e medie dove mi si dipinge un quadro davvero allarmante.

Dai problemi legati all’organizzazione gravosa nel momento in cui a dovere fare quarantena sono docenti o personale di segreteria, ai problemi della totale assenza di docenti che provengono dalla vicina Vittoria, che fino ad oggi è stata zona rossa. Problema questo, che ha anche gravato su circa 110 famiglie che, pur ricadenti in territorio di Vittoria, sono domiciliate nelle contrade viciniore a Comiso e usufruiscono storicamente dei servizi del comune kasmeneo. Compresa anche la frequentazione delle scuole da parte dei figli. Un altro grave problema – continua il sindaco- è l’assembramento continuo e costante dei genitori davanti alle sciole, sia all’entrata, sia all’uscita.

Come se la cosa fosse normale. Del resto, chi parla proviene dal mondo della scuola e sa bene cosa significhi fare didattica in presenza, e i vantaggi che ne derivano. Ma ora non è il momento ! Certo, non si chiede una chiusura sine die – ancora il primo cittadino – ma un periodo che abbia un’inizio ed una fine, ma che serva sostanzialmente e limitare e se possibile ridurre, i casi di positività. Infine – ha concluso Maria Rita Schembari – ho chiesto, interpretando anche una determinazione in questo senso dell’assessore Razza, che Comiso venga dichiarata zona rossa dove, i criteri delle limitazioni e delle contingenze, siano simili a quelli messi in campo durante la prima ondata primaverile della pandemia.

Se non si attivano protocolli seri e mirati, non ha senso alcun tipo di intervento oltre le misure che già esistono ma che, in maniera più che evidente, sono valse a poco.. Non avrei voluto arrivare a estreme richieste, ma credo che sia l’unica soluzione che possa contrastare la diffusa disobbedienza a quelle che erano poche e semplici misure richieste per evitare i contagi. Nei prossimi giorni, comunque molto a breve, la regione emanerà le proprie disposizioni dopo avere ascoltato tutte le istanze del territorio”.

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