IL SECONDO CIRCOLO DEL PARTITO DEMOCRATICO INAUGURA IL NUOVO METODO DI DEMOCRAZIA PARTECIPATA.

La nascita di un Secondo circolo del Partito Democratico nella città di Ragusa aveva come obbiettivo agevolare i momenti di contatto tra la società civile e le istituzioni ed aprire un nuovo spazio di discussione politica in Città su temi non solo locali, ma anche regionali e nazionali.

Dopo gli incontri con la Senatrice Puppato, l’on. Cracolici, il segretario Regionale Raciti e con le deputazioni iblee ad ogni livello istituzionale, è stata la volta dell’assessore regionale al Lavoro prof. Bruno Caruso, che, invitato dai dirigenti del Circolo nella città di Ragusa, ha incontrato i lavoratori della Formazione Professionale in un momento drammatico per la loro vita professionale ed economica.

In un clima di assoluta schiettezza, alla presenza di tutti i segretari generali delle Organizzazioni Sindacali, del Presidente del Consiglio Comunale dr. Giovanni Iacono e del capogruppo Pd prof. Giorgio Massari, sia l’on. Digiacomo che l’assessore Caruso hanno interpretato la giusta rabbia e disperazione dei lavoratori, i quali sono, liberamente, intervenuti chiedendo ciascuno la parola e sollevando rilievi e contestazioni al modus operandi della Regione fino ad oggi. E’ stato pure predisposto, dagli stessi lavoratori, un documento consegnato personalmente al deputato e all’amministratore.

Questi ultimi, senza false promesse, hanno rappresentato la grave situazione finanziaria in cui versa la Regione Siciliana, chiarendo ai lavoratori che l’unica strategia possibile è quella di passare da una gestione di finanziamenti a pioggia ad un regime di formazione programmata in concorso con l’Unione Europea, in un nuovo contesto in cui si propenderà a recuperare tutto il bacino dei dipendenti degli enti accreditati.

Come risulta dagli articoli di stampa, l’incontro, presieduto dal sen. Gianni Battaglia,  ha anche avuto un esito immediato per la posizione dei c.d. sportellisti, e di questo i dirigenti del Secondo Circolo del Pd non possono che compiacersi.

Al di là dei risultati, comunque, va sottolineato il metodo nuovo che la struttura territoriale del Pd ha introdotto in Città: colmare la distanza esistente tra i cittadini e chi li governa, creando occasioni di incontro e confronto, in assenza dei quali potrà solo avvantaggiarsi l’antipolitica, vero nemico della democrazia partecipata.

 

 

 

 

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