Il PREFETTO DI RAGUSA ESAMINA I RISULTATI DELLA OPERAZIONE SBARCHI SICURI

Quando al Prefetto dott.ssa Francesca Cannizzo abbiamo chiesto un suo parere di questa esercitazione di protezione civile finalizzata agli sbarchi di migranti abbiamo avuto la sensazione che fosse soddisfatta dall’attività sinergica di tutte le forze messe in campo per fronteggiare un evento così importante soprattutto per la tutela della vita umana. Anche se ha detto con un briciolo di eccessivo pessimismo “nella realtà le cose vanno sempre un po’ peggio perché subentra qualcosa di imponderabile”. Ed invece non aveva motivo di non essere soddisfatta perché le cose sono andate benissimo secondo il nostro modesto parere. Tutto ha funzionato a dovere. Capitaneria di Porto, Comune di Pozzallo, Provincia regionale di Ragusa, protezione civile dei vari Comuni della Provincia, Polizia di Stato, Guardia di Finanza, Carabinieri, Polizia Provinciale, Polizie municipali, Dipartimento della Protezione civile, Sanità pubblica, Volontari hanno seguito lo schema operativo studiato a fondo dalla Prefettura di Ragusa il Prefetto, ovviamente, l vice Prefetto dott.ssa Mallemi, il Capo dipartimento dott. Ciarcià fino al più umile telefonista hanno applicato alla lettera tutto il piano operativo a partire dal segnale di inizio operazioni che è scattato tre ore e mezzo prima del presunto sbarco al “ricovero” simulato di quelle unità che avevano avuto qualche problema nella traversata del Canale di Sicilia. Eppure il Prefetto Cannizzo si è fatto scappare, alla domanda del vostro cronista quale fosse il giudizio complessivo sull’esercitazione che malgrado la sua soddisfazione, alla prossima volta limeremo alcune piccole cose che non dovevano succedere.  Naturalmente è difficile andare ad individuare le piccole cose, ma conoscendo il Prefetto si tratterà veramente di piccolissime sbavature che succedono nelle migliori organizzazioni. Ed allora dobbiamo essere grati anzitutto alla Prefettura e poi a tutti, diciamo tutti, i partecipanti a questa esercitazione che, come abbiamo detto altre volte, è un vero indice di civiltà perché salvare anche una sola vita umana e rendere la vita di questi poveri disgraziati meno dura, meno dolorosa, è tutto sommato rispondere positivamente ad un dettato della solidarietà, della disponibilità e della umanità che la nostra gente non deve “comprare” da nessuno. (f.p.)

 

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