Il delitto di Santa Croce: ritrovati un machete e due catene. Si cerca l’arma del delitto

Si svolgerà nei prossimi giorni l’udienza di convalida dei tre fermi disposti dal sostituto procuratore Santo Fornasier per l’omicidio di Mohamed Anwer Debich, il giovane tunisino di 21 anni, ucciso sabato sera a Santa Croce Camerina durante una rissa scoppiata in via Garibaldi. 

Le accuse per i tre fermati: omicidio, omicidio in concorso, tentato omicidio

I tre fermati sono due fratelli di 22 e 25 anni e un’altra persona di 28 anni, tutti tunisini. I due fratelli avrebbero affrontato la giovane vittima: il ventiduenne lo avrebbe colpito con un fendente al petto, che lo ha ucciso all’istante. Il giovane è caduto sul marciapiede, senza vita. Il fratello più giovane deve rispondere di omicidio, il venticinquenne è accusato di omicidio in concorso. Il ventottenne, accorso in auto di Mohamed Anwer, invece, dovrà rispondere di tentato omicidio. Le indagini condotte dai carabinieri avrebbero accertato che egli avrebbe cercato di colpire alle spalle con un machete il fratello più grande, riuscendo, per fortuna, solo a colpirlo in maniera lieve.

Sul luogo del delitto sono stati trovati il machete, probabilmente utilizzato nel tentato omicidio e due catene con manici, del tipo utilizzate per colpire. Non è stato invece trovato il coltello o arma da taglio utilizzata per uccidere.

I presunti responsabili sono stati individuati grazie alle immagini delle telecamere di video sorveglianza, di cui Santa Croce Camerina è dotata. Molti ricorderanno il ruolo che esse ebbero nel 2014, anno del delitto del piccolo Lorys Stival, ucciso dalla madre, Veronica Panarello. Le immagini delle telecamere furono fondamentali per ricostruire gli eventi e accertare le responsabilità. 

Anche stavolta esse hanno permesso di individuare alcuni tra i partecipanti alla rissa, una dozzina in tutto. Ma alcuni testimoni hanno raccontato particolari dell’accaduto. Oltre ai tre fermi – che presto potrebbero essere convalidati – altri provvedimenti potrebbero arrivare nei prossimi giorni. 

Il delitto di Santa Croce approderà all’Ars

Intanto, il gruppo di “Sud chiama Nord” di Vittoria ha posto con forza il problema della sicurezza e ha chiesto al Prefetto maggiore presenza di uomini e mezzi a Vittoria e nelle città vicine. La stessa sera del delitto di Santa Croce Camerina, un’altra rissa si è verificata anche a Vittoria, poco prima di mezzanotte. Una persona ferita è finita in ospedale. Il vicepresidente della Commissione regionale Antimafia, Ismaele Lavardera, ha preannunciato un’interrogazione all’Ars su questi temi che hanno grande rilevanza sociale e destano allarme tra i cittadini.

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