Versalis si reinventa a Ragusa: le coltivazioni locali alimenteranno la rivoluzione green

Addio al passato legato al petrolchimico: il futuro di Versalis Ragusa parla il linguaggio della bioeconomia, del riciclo avanzato e dell’innovazione spinta. E parte tutto da qui, dal cuore agricolo della Sicilia.
Nel corso dell’incontro tra direzione aziendale e rappresentanze sindacali, è stato presentato lo stato di avanzamento del Piano di Trasformazione e Rilancio sottoscritto da Eni lo scorso 10 marzo. La riconversione è già in atto: sono in corso le operazioni di svuotamento e bonifica degli impianti storici, compreso l’Etilenodotto RG-PR, con l’obiettivo di certificare gli impianti come “gas free” entro la fine di giugno.


Ma la vera notizia è ciò che sorgerà al posto del vecchio stabilimento


Il cuore del nuovo progetto è l’Agri-hub, un impianto per la produzione di oli vegetali destinati alle bioraffinerie di Priolo e Gela. La vera rivoluzione? Sarà alimentato da coltivazioni locali, con un impatto diretto sul tessuto agricolo della zona. A fianco nasceranno un centro per il riciclo meccanico avanzato delle plastiche, collegato al futuro impianto chimico di Priolo, e un Acceleratore per infrastrutture fisiche e digitali, con un incubatore dedicato alle start-up chimiche.
Sul fronte della formazione, Ragusa diventa anche sede di un Centro di competenza nazionale sulla sicurezza industriale, con percorsi avanzati anche in manutenzione e gestione dei contratti. Dal 12 maggio partiranno le selezioni per il personale. Nei giorni 14 e 15, inoltre, lo stabilimento ospiterà l’Innovation Lab di Eni, con la presentazione di sei progetti scelti da start-up italiane (tre delle quali siciliane), da sviluppare proprio a Ragusa.


«Siamo soddisfatti – ha dichiarato Giuseppe Scarpata, segretario Uiltec –. Grazie a un lavoro serio con l’azienda, stiamo costruendo un modello di continuità industriale fondato su innovazione, biochimica e sostenibilità. Ragusa è pronta a fare da apripista».
Scarpata ha anche richiamato l’importanza della sinergia col territorio: «L’integrazione con il mondo agricolo non è solo simbolica. È strategica. È da qui, dalle colture siciliane, che passerà parte dell’energia del domani».
Il tutto con un occhio attento al lavoro e al capitale umano. Le organizzazioni sindacali chiedono ora l’impegno della politica per accompagnare questa trasformazione storica con strumenti di supporto, incentivi e visione strategica. Il prossimo incontro tra le parti è già fissato per luglio.

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