Il convegno con la sottosegretaria istruzione, Paola Frassinetti: “No alla scuola post sessantottina ma al merito”

Analisi delle cause della dispersione scolastica. A Vittoria, un convegno organizzato da MedForm e da Fratelli d’Italia ha portato ad analizzare la situazione attuale e i dati che oggi situano la Sicilia al livello più alto come dispersione scolastica.

Il convegno ha visto la presenza del direttore dell’Osservatorio Regionale sulla dispersione scolastica, Giuseppe Pierro e della sottosegretaria all’Istruzione e al merito, Paola Frassinetti.

Si parte da Caivano. Dall’esperienza della scuola e della parrocchia di Caivano. È Salvo Sallemi a raccontare quale sia stato il primo spunto che ha dato vita al convegno: un dialogo con don Maurizio Patriciello e alcuni presidi della controversa cittadina campana, che hanno raccontato le difficoltà reali di territori difficili.

Da qui, l’esigenza di portare il dibattito anche a Vittoria.

Sallemi ha portato i saluti istituzionali insieme al deputato regionale Giorgio Assenza, al sindaco Francesco Aiello al prefetto di Ragusa Giuseppe Ranieri. Erano presenti le maggiori autorità provinciali per affrontare congiuntamente un fenomeno che – ha detto Ranieri – “interpella fortemente le istituzioni e rispetto al quale bisogna mettere in campo azioni concrete, progetti funzionali per contrastarlo e risolverlo”. Ranieri ha annunciato che si stanno avviando, con i fondi di Agenda Sud, 75 progetti con finanziamenti da 40.000 euro ciascuno per affrontare il fenomeno”.

Giuseppe Pierro: “In Sicilia i dati di dispersione più alti, ma si sta migliorando”

Giuseppe Pierro ha analizzato i dati della dispersione scolastica, che vedono la Sicilia ai primi posti nazionali. “Ma si tratta – ha detto Pierro – di un dato in miglioramento poiché si è passati, già in questi anni, dal 10 all’8 per cento. Il dato comunque si misura su indicatori che analizzano il fenomeno della dispersione fino ai 24 anni di età, includendo quindi anche il periodo universitario e quello che immette nel mondo del lavoro. Un dato che non può coincidere con quelli della dispersione in senso stretto che si limita solo ad analizzare il periodo dell’obbligo scolastico.

Siracusa, Ragusa e Trapani sono le province che hanno il più alto tasso di dispersione scolastica, ma Ragusa, di contro, ha i dati migliori per ciò che riguarda la capacità di integrazione degli stranieri. I dati quindi non sono univoci e vanno letti nel loro complesso. Pierro ha spiegato che in Sicilia si è riusciti ad introdurre di recente dei criteri semplificati e univoci per la raccolta e l’analisi dei dati sulla dispersione che confluiscono in una piattaforma unica con un criterio razionale e che permette una lettura dei dati reali. 

Il direttore dell’Osservatorio sulla dispersione scolastica ha poi analizzato le nuove cause della dispersione: il disagio giovanile, il disagio socio economico cui di recente si è aggiunto anche il disagio psico – emotivo, causato da nuove fragilità e anche dal periodo Covid.

Frassinetti: “Si al merito, no alla scuola post sessantottina. Il governo sostiene il diritto allo studio”

Frassinetti ha reso noti gli obiettivi e le azioni del governo per garantire il diritto allo studio, con borse di studio e sostegno a chi si trova in condizioni economiche disagiate. 

La Sicilia e il meridione hanno oi dati maggiori nel nostro paese per ciò che riguarda la dispersione scolastica.

Frassinetti ha sostenuto la necessità di rivedere il sistema di valutazione degli studenti, reintroducendo il voto (come è stato in parte fatto) o comunque le valutazioni che permettano di verificare l’effettiva preparazione dello studente. “Il governo sta cercando di aumentare le risorse Le iniziative del governo per cercare le risorse per le borse di studio, per i libri dui testo gratuito per chi ha bisogno” ha detto la sottosegretaria.

Ed ha aggiunto: “Abbiamo ereditato una scuola post sessantottina ha abbassato il livello. Noi vogliamo rimettere i voti a scuola invece delle valutazioni. La tendenza a togliere la selezione non è positiva. Non aiuta i ragazzi a crescere e li porterà a scontrarsi con le loro fragilità nel momento in cui “impattano” con la società. Se nella scuola tutto è stato facile e ovvio, quando crescono, i il primo “no” che arriva nella società diventa un problema. I ragazzi non riescono a gestire il “no” che ti arriva dalla società. Ovviamente, bisogna invece accompagnare e sostenere i ragazzi, aiutarli a non drammatizzare il brutto voto e assistere i più fragili.

È intervenuta anche la senatrice Ella Bucalo, anch’essa di Fratelli d’Italia.

La seconda parte del convegno è stata dedicata ai numerosi interventi del pubblico, tutti molto qualificati e, tra questi, alcuni posti dalla consigliera comunale Monia Cannata che aveva raccolto le indicazioni e i suggerimenti dei presidi della città di Vittoria.

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