IL CONSIGLIO COMUNALE HA DICHIARATO ALL’UNANIMITÀ IL TERRITORIO COMUNALE DENUCLEARIZZATO

Il civico consesso ha evidenziato che nel 1987, grazie ad un referendum abrogativo, l’Italia fu il primo Paese tra i più industrializzati ad uscire dal nucleare. Il consiglio comunale adottando questo ordine del giorno ha anche rilevato che i costi di produzione di energia con le centrali nucleari sono maggiori rispetto a quelli derivati da altre fonte, come appurato da diversi studi di settore.

La questione più rilevante, comunque, è e resta quella della sicurezza degli impianti, atteso che ad oggi, dal terribile incidente di Chernobyl, non esistono le garanzie necessarie per l’eliminazione del rischio di incidente nucleare e conseguente contaminazione radioattiva. A ciò si aggiunga l’altro rilevante problema dello smaltimento dei rifiuti radioattivi.

Muovendo da tutte queste considerazioni che sono alla base della delibera assunta dal Consiglio comunale, tutto il territorio chiaramontano è stato dichiarato “denuclearizzato”, contrario quindi alla produzione di energia nucleare. Di conseguenza su tutto il territorio comunale è fatto divieto di installare centrali nucleari che sfruttino l’energia atomica. Il consiglio allo stesso tempo, con tale atto deliberativo, chiederà alla Regione di esprimere parere negativo alla realizzazione di centrali nucleari.

Per il Sindaco Nicastro: “Il fatto che il Consiglio comunale abbia votato all’unanimità la proposta dell’Amministrazione comunale contro il nucleare mi rende felice perché questa è una battaglia tesa alla salvaguardia della salute nostra, dei nostri figli e dei nostri nipoti. Spero che la gente vada a votare in massa al prossimo referendum che si terrà a giugno per dire no all’iniziativa del governo , che dimenticandosi ed infischiandosene di un altro referendum sulla materia che si è svolto anni fa, vuole riportare le centrali in Italia. Non si può barattare la salute dei cittadini con meri calcoli economici”.

Per il Presidente Mario Bentivegna: “La scelta fatta non è legata solo ad una posizione aprioristica, ma anche alla consapevolezza che il nucleare, di per sé sistema ad alto rischio, sarebbe inserito in un territorio, come il nostro, al alto rischio sismico La posizione assunta dal Consiglio Comunale dimostra che la chiusura al nucleare apre la strada alla ricerca di fonti di energia alternative: eolico, solare, biomassa ecc.

Perché non intensificare la ricerca e promuoverne le installazioni? Perché bloccare gli incentivi e rallentare l’installazione di nuovi impianti? Alla luce degli ultimi avvenimenti geopolitici dei paesi che si affacciano sul mediterraneo, queste domande dimostrano quanto sia prioritario per la nostra nazione il bisogno di raggiungere un alta percentuale di autosufficienza nella produzione di energia”.

 

 

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