Il Comune di Scicli “ferma” 8 pozzi di petrolio in mare. Il Ministero accoglie le osservazioni e nega la Via. Un fatto storico. Osservazioni anche da altri enti

Parere negativo. Il Ministero dell’Ambiente ha accolto le osservazioni presentate dall’amministrazione comunale di Scicli contro la perforazione di otto nuovi pozzi nel Canale di Sicilia e nel mare ricompreso nel territorio sciclitano.
A darne notizia oggi è il sindaco Enzo Giannone.
Edison avrebbe dovuto realizzare gli otto pozzi nell’ambito del “campo Vega”, a 12 miglia dalla zona Sic della riserva del fiume Irminio, anch’essa ricadente in buona misura nel territorio di Scicli.
Esistono in atto quattro pozzi già autorizzati e la realizzazione di ulteriori otto pozzi, a giudizio del Comune, sarebbe stato troppo impattante. Opinione condivisa dal Ministero e destinata a fare giurisprudenza in materia. In un’area marina il cui ecosistema è popolato da delfini e tartarughe caretta caretta, oltre che da capodogli, la coltivazione di nuovi pozzi offshore avrebbe comportato un rischio troppo grande per la natura e l’ambiente.
La notizia rappresenta un punto d’orgoglio per l’amministrazione di Scicli, che sui temi dell’ambiente, del paesaggio, di uno sviluppo economico sostenibile ha puntato tutta la propria credibilità sin dalla campagna elettorale.
Il Ministero ha preso in esame anche le osservazioni del Comune di Ragusa, dell’ex Provincia e delle associazioni ambientaliste

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