Iblea Acque presenta il nuovo corso. Ma in aula consiliare spuntano i paradossi: Comuni creditori, disservizi e una società ancora “in startup”

Si è svolta ieri mattina, nell’aula consiliare del Comune di Ragusa, la conferenza stampa convocata da Stefano Guccione, nuovo amministratore unico di Iblea Acque, a circa un mese dal suo insediamento. Un appuntamento atteso che avrebbe dovuto illustrare alla collettività il nuovo corso della società che gestisce il servizio idrico nei Comuni iblei.
E così è stato: trasparenza, risanamento e condivisione sono state presentate come le tre parole chiave della nuova era.

Eppure, l’atmosfera nella sala raccontava anche altro: un evidente paradosso.
A pochi centimetri dall’amministratore unico sedevano numerosi rappresentanti dei Comuni soci, molti dei quali – proprio in qualità istituzionale – hanno firmato nelle scorse settimane determine per avviare azioni giudiziarie contro la stessa Iblea Acque, nel tentativo di recuperare milioni di euro di crediti mai rientrati.
Somme anticipate negli anni dalle amministrazioni per garantire il funzionamento del servizio idrico, ma mai restituite dalla società.

Una società “startup” che però opera da anni

Guccione ha definito Iblea Acque una “startup” che solo adesso sta iniziando a strutturarsi. Ma a molti è sembrata una definizione stonata:
la società gestisce un servizio pubblico essenziale da tempo, e negli ultimi mesi – nonostante nuovi concorsi e nuove assunzioni con circa 100 dipendenti – i disservizi non sono affatto diminuiti. Guccione dice che a regime, se tutto andrà bene, serviranno in totale 200 dipendenti.

Cittadini e amministrazioni registrano:

  • bollette considerate troppo alte, spesso inviate con errori o con spiegazioni difficili da comprendere;
  • sportelli e numeri di assistenza sovraccarichi, con utenti costretti ad attese anche di ore;
  • comunicazioni poco chiare o tardive;
  • difficoltà gestionali e un’organizzazione interna che lo stesso Guccione ha definito “sottodimensionata”.

Un quadro che contrasta con la narrazione ottimista proposta durante l’incontro.

Guccione: “Serve trasparenza, fiducia e rigore nelle procedure”

Rispondendo alle domande, Guccione ha spiegato che l’obiettivo prioritario è ricostruire la fiducia tra azienda, Comuni e cittadini:

“Le procedure ci sono e bisogna porre attenzione massima alla trasparenza. Solo così si può riconquistare la fiducia necessaria per andare avanti”.

Sul piano economico, però, ha ammesso che la situazione è complessa e ancora da chiarire:

“È presto per avere un’idea completa dei dati. Ci sono variabili da approfondire. Poi ci sederemo con Ragusa e con tutti gli altri Comuni per definire i passaggi necessari”.

Investimenti per 60 milioni e reti colabrodo

Tra i progetti annunciati, un piano di investimenti per 60 milioni di euro destinati alla riqualificazione delle reti idriche, molte delle quali – come ricordato in conferenza – sono “vere e proprie colabrodo”.
Il pacchetto è stato già presentato all’assessorato regionale Energia, Acque e Rifiuti e si attende la graduatoria dei finanziamenti.

Il nodo Vittoria: un Comune fuori dal sistema che definisce Iblea Acque “un progetto che non regge”

Particolarmente delicato il tema del Comune di Vittoria, unico a non aver aderito a Iblea Acque.
Il sindaco Aiello ha definito la società “un progetto teorico, vuoto, che non regge”.
A domanda diretta, Guccione ha risposto:

“E’ un obbligo di legge. Avrò modo di parlare con l’amministrazione di Vittoria. Ci sono criticità tipiche di una fase di startup, ma si lavorerà insieme per definire modalità e tempi”.

Anche questa affermazione mette in luce il paradosso:
Vittoria contesta un sistema che gli altri Comuni, seduti in sala, hanno portato addirittura in tribunale.

Il quadro finale: una società che chiede fiducia mentre la perde

L’incontro si è chiuso con un auspicio: far crescere Iblea Acque fino a trasformarla in un modello virtuoso di gestione idrica.
Ma tra amministratori e cittadini resta una domanda sospesa.

Come può una società che: non ha ancora restituito milioni ai Comuni, dichiara di essere sottodimensionata nonostante nuove assunzioni, applica bollette contestate, comunica con difficoltà, e registra continui disservizi, presentarsi come “nuova”, “trasparente” e “in risanamento”?

Il nuovo amministratore Guccione eredita un compito difficile: ricostruire un rapporto di fiducia compromesso su più fronti. Soprattutto quello della comunicazione verso l’esterno visto che sono state effettuate in passato scelte che finora hanno privilegiato solo alcuni canali.
La conferenza stampa ha segnato un inizio, ma il percorso per trasformare le parole in fatti, e i paradossi in normalità, appare lungo e tutto in salita. A Guccione facciamo dunque gli auguri di buon lavoro consapevoli che il suo è un curriculum che probabilmente potrà aiutare davvero la società.

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