I FRUTTI DI BOSCO CONGELATI NON ARRIVANO A RAGUSA?

Già a far data dal 9 ottobre di questo mese, attraverso la stampa, (http://catania.blogsicilia.it/e-allarme-epatite-per-i-frutti-di-bosco-congelati/212975/) la Fipe Confcommercio di Catania ha avuto la premura di informare tutti gli operatori del settore dei pubblici esercizi che, lo scorso 3 ottobre, il Ministero della Salute ha inviato una nota urgente per segnalare l’aumento di casi di epatite A correlati al consumo di frutti di bosco congelati-surgelati provenienti da Paesi Ue e extra Ue, consumati tal quali o come ingredienti di prodotti composti.

Nella sua missiva il Ministero ha invitato gli operatori del settore alimentare “a porre maggiore attenzione nell’utilizzo dei frutti di bosco congelati/surgelati ed in particolare chiede la collaborazione degli operatori del settore della ristorazione e della somministrazione di alimenti, per prevenire il rischio di questa epidemia”.

Alla luce delle conoscenze attuali, pare che l’impiego di frutti di bosco surgelati/congelati previo il solo decongelamento è da ritenersi non sicuro. Particolare attenzione deve essere quindi posta, ad esempio, alle guarnizioni di dolci, yogurt, gelati e ai frullati di frutta.

Il Ministero pertanto raccomanda di utilizzare questi prodotti solo dopo averli portati ad ebollizione per almeno due minuti o di aggiungerli esclusivamente a preparazioni che saranno sottoposte a un trattamento termico almeno equivalente.

Nel proprio comunicato la Fipe di Catania invita tutti gli esercenti a seguire le indicazioni dettate dal Ministero per favorire questa opera di prevenzione importantissima per la salute dei cittadini e, in secondo luogo, anche a tutela degli esercenti stessi.

Perché nella nostra provincia non c’è stata la stessa attenzione per gli operatori del settore e, indirettamente, per i consumatori?

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