I CASOLARI DEL BOSCO DI SANTO PIETRO

 

Domenica prossima primo Aprile il CAI di Ragusa parte per il bosco di Santo Pietro al fine effettuarvi un’emozionante escursione nel clima della primavera, ormai entrata a pieno titolo. La camminata dura dalla mattina al primo pomeriggio, infatti, alle 9:30 ci si ritrova al borgo calatino, da dove poi ci s’incammina entrando subito nel sottobosco. Le contrade interessate dal percorso, lungo circa 8 chilometri, sono quelle di Molara, Centosalme e Piano Lupo. Il gruppo di escursionisti percorre sentieri segnati e strade sterrate fin dalla mattinata, raggiungendo l’area attrezzata per la pausa pranzo, all’ombra di secolari alberi; il tutto è immerso in un silenzio quasi surreale, interrotto da qualche cinguettio di uccelli. Nel primo pomeriggio il gruppo visita il Museo Naturalistico, dove sono raccolti reperti archeologici, fossili, minerali, e tante testimonianze della realtà storica  non solo locale , ma anche siciliana. Il sentiero che viene percorso, è uno dei tanti che si snodano all’interno della meravigliosa zona boschiva; alcuni conducono ai ruderi dei vecchi mulini e ai tanti casolari che furono costruiti nel lontano passato, ma che oggi parecchi di essi si presentano in stato di abbandono. Il vasto territorio boschivo di Santo Pietro, con circa 30 mila ettari di superficie,  una volta era molto compatto, ma la successiva antropizzazione l’ha reso a brandelli, ed oggi, quello che resta, circa 2 mila ettari, forma l’attuale Riserva Naturale Orientata. La sua composizione principale è fatti di querce da sughero, con alcuni esemplari che sono molto vecchi, e tanti alberi di leccio, alcuni dei quali ad aspetto monumentale; molte altre specie  arboree formano la complessa area boschiva, alcune delle quali sono essenze importate e che ne hanno modificato la natura originale. Una relativa varietà di specie erbacee riempiono il sottobosco e le zone limitrofe, fra le quali le orchidee. Presente nel bosco è la fauna selvatica, fatta di mammiferi che trovano sia all’interno del bosco che nelle zone confinanti, un ideale habitat, soprattutto ora che l’attività venatoria è ridotta; anche la fauna volatile, molto ricca con circa 100 specie, trova modo di nidificare e proliferare con una certa tranquillità. I rettili sono molto presenti, come la tartaruga e il colubro leopardiano, ma non manca la comune vipera. Il clima del bosco in considerazione è caldo e il suo territorio si presenta arido in estate e umido in inverno, con ruscelli e stagni che si formano nei periodi più piovosi; ciò crea nella primavera una rara bellezza che merita di essere vissuta, ma con rispetto dell’ambiente e senza lasciare traccia del passaggio.

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