GLI INFERMIERI PROFESSIONISTI TROVANO LAVORO AL MASSIMO NEL GIRO DI TRE MESI SE SCELGONO DI OPERARE FUORI PROVINCIA

La crisi che sta danneggiando, in alcuni casi in modo irrimediabile, numerosi settori produttivi dell’economia locale, sembra non avere ancora intaccato l’attività professionale infermieristica. E’ uno degli aspetti più interessanti, anche in vista di futuri sbocchi occupazionali, emersi, questa mattina, nel corso della “Giornata internazionale dell’infermiere” promossa dal Collegio Ipasvi di Ragusa e tenutasi a Villa Di Pasquale. Rivolta ai 1.804 iscritti dell’area iblea, la “Giornata” ha contemplato la presenza di 150 professionisti, 93 dei quali (anche se oggi ce ne erano soltanto settanta) sono stati premiati con una targa dai vertici del Collegio per avere raggiunto il traguardo dei venticinque anni di iscrizione. “Oggi – ha spiegato il presidente dell’Ipasvi di Ragusa, Gaetano Monsù – ammonta al 99% la percentuale degli infermieri che trovano lavoro alle dipendenze del Servizio sanitario nazionale, e non solo, nel giro di tre mesi. Ma a patto che gli stessi siano disponibili a lavorare fuori provincia, meglio ancora se nel Nord Italia. Se proprio non vuole abbandonare la propria terra d’origine, un infermiere riesce a sistemarsi, dal punto di vista professionale, nell’arco di sette-otto mesi ma non come dipendente del Servizio sanitario nazionale bensì come libero professionista oppure come dipendente di una struttura privata convenzionata. Insomma, si tratta di una professione che ancora riesce a dare lavoro e che ripaga di tutti gli sforzi e i sacrifici compiuti durante il corso di studi”. Il numero degli iscritti è in aumento così come ha spiegato il vicepresidente Vincenzo Iacono assieme al segretario Luigi Dimarco. “Il rapporto pensionati-trasferimenti-nuovi iscritti è a favore di quest’ultimo. Il saldo, dunque, è positivo. I neo laureati provengono da tutte le Università sparse sul territorio nazionale. Stiamo parlando di residenti in provincia di Ragusa che hanno studiato fuori. Il novanta per cento degli infermieri iscritti al Collegio è dipendente del Servizio sanitario nazionale. I due-terzi degli iscritti sono donne”. Dopo la cerimonia di consegna delle targhe e dopo gli interventi formativi della prima parte della mattina, l’attenzione è stata puntata sulle attività future. “Quello di oggi – ha chiarito il tesoriere Peppe Occhipinti – è il terzo appuntamento formativo del Collegio dall’inizio dell’anno. Ne seguirà un altro il 29 maggio sul tema “Manovre per la vita”. Ci stiamo adoperando per fare in modo che l’immagine della figura professionale, all’esterno, possa essere percepita in misura sempre maggiore. Un vero e proprio traguardo che intendiamo tagliare oltre a tutelare l’operato della categoria, garantendo l’aderenza al codice deontologico e al profilo professionale. Ecco perché stiamo pensando alla somministrazione di un questionario sulla percezione della figura dell’infermiere in provincia di Ragusa che sarà fatto a partire dalla prossima stagione scolastica”.

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