Giro d’Italia, tra festa e riflessione la Sicilia si colora di Rosa

di Domenico Occhipinti

Ormai ci siamo, la grande macchina del Giro d’Italia è sbarcata stamane all’aeroporto Fontanarossa di Catania. Un enorme Boeing 747 ha trasportato mezzi, biciclette, palchi e transenne da Israele all’aeroporto etneo così da permettere agli addetti dell’organizzazione e alle squadre di essere pronte domani per la partenza della quarta tappa, la Catania-Caltagirone di 198 chilometri. Ciclisti, giornalisti e gli uomini di Rcs sono arrivati a bordo di 4 voli charter atterrati a metà mattina, parliamo di circa 800 persone. La fibrillazione nel centro città è già palpabile, le scuole chiuse e la viabilità ridotta danno il metro dell’entità di un evento che torna in Sicilia per il secondo anno di fila. Centri nevralgici della partenza di domani, prevista per le 12.15 saranno le Ciminere, dove oggi pomeriggio verrà presentata ufficialmente la tappa alla presenza dell’assessore allo Sport della Regione Siciliana Sandro Pappalardo, l’assessore alle Infrastrutture della Regione Siciliana Marco Falcone, il coordinatore delle tappe isolane Anthony Barbagallo nonché Mauro Vegni, direttore del Giro.

Il centro città vivrà invece l’aspetto meramente sportivo, per gli appassionati a caccia di autografi e selfie con i campioni, imperdibile l’appuntamento al foglio firma, col palco sito nei pressi del teatro greco romano di Via Vittorio Emanuele, poi la partenza ufficiale, dopo lo schieramento dei ciclisti su via Etnea.

Tante le iniziative collaterali per chi vuole respirare ciclismo, sia a Catania che in tutte le città e paesi siciliani toccati dalla corsa che si colorano via via di “rosa”. Per rimanere nel capoluogo etneo, già stasera 7 maggio al cinema King di via De Curtis 14 è prevista la proiezione di un interessante documentario (previsto anche per giorno 14 al Lumiere a Ragusa). “Wonderful losers. A different world” è il titolo del film con cui il regista Arunas Matelis celebra i gregari del ciclismo, coloro che rimanendo nell’ombra aiutano i campioni a vincere le gare. Per sette anni il regista lituano ha seguito il Giro d’Italia per documentare questo “mondo differente” fatto da regole, gerarchie e sacrifici, un mondo sconosciuto anche per chi segue il ciclismo.

Il Giro d’Italia non è solo sinonimo di festa, ma anche di riflessione e polemica. La partenza da Israele ha generato diverse polemiche sin da subito e adesso anche quelle delle realtà locali spuntano fuori. La squadra di rugby dei I Briganti di Librino ad esempio, fa sentire la sua voce così con un post su facebook:


“Eravamo stati invitati dalla Rai ad una manifestazione collaterale al passaggio del Giro d’Italia da Catania. Abbiamo declinato l’invito, ci sembrava inaccettabile partecipare ad una manifestazione che quest’anno ha scelto di partire da Israele, chiudendo gli occhi e tacendo i crimini che quotidianamente si ripetono nei territori occupati mortificando il popolo palestinese, privato con la forza di Terra e Libertà. Non crediamo che sport e politica, anzi che lo sport e tutto quello che lo circonda, debbano restare rigorosamente separati come sostiene ipocritamente qualcuno. E’ una falsità, una menzogna ripetuta ad arte, e non a caso qualche giorno addietro abbiamo proiettato in Club House il film “Una generazione scomparsa” che narrava di come i mondiali di calcio del 1978 servirono anche a legittimare la feroce dittatura militare argentina ed a nascondere il drammatico fenomeno delle sparizioni, delle torture, delle esecuzioni di massa. Il Giro d’Italia quest’anno ha preferito incassare qualche euro di sponsorizzazioni piuttosto che affermare i principi dello Sport. Vergogna.”

Diversi anche i comitati e i singoli cittadini che si preparano a manifestare e sventolare bandiere palestinesi al passaggio della corsa:

Una grande manifestazione come il Giro d’Italia non può che dividere anche se, dall’8 al 10 maggio, la sensazione prevalente è quella che la Sicilia, da Est a Ovest abbraccerà la Corsa Rosa con tutto il suo calore.

 

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