GIOVANNI GAROFALO 35ENNE VITTORIESE IMPEDIVA A MOGLIE E FIGLI DI ENTRARE IN CASA

Nel corso della mattinata di martedi personale del Commissariato di Vittoria ha eseguito un’ordinanza applicativa della misura cautelare della custodia in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Ragusa, dr. Claudio Maggioni, nei confronti di GALOFARO Giovanni, vittoriese di anni 35,  pluripregiudicato e già sorvegliato speciale, in quanto gravemente indiziato dei reati di maltrattamenti in famiglia, lesioni personali aggravate e violenza privata ai danni della moglie la quale ha denunciato gli atti criminosi commessi ai suoi danni dal marito in un periodo compreso tra il 2009 ed il luglio 2011. L’attività d’indagine esperita ha permesso di accertare che la vittima è stata picchiata in diverse circostanze, anche in presenza dei figli minorenni; in particolare, il 23 luglio 2011, la donna, a seguito di calci, pugni e morsi, subiva lesioni personali consistite in trauma facciale e trauma colonna cervicale, escoriazioni sparse, giudicate guaribili in giorni 15. Inoltre, qualche giorno dopo, il GALOFARO sostituiva il nottolino della serratura della porta d’ingresso dell’abitazione coniugale, impedendo alla moglie ed ai figli minori di fare accesso alla stessa al fine di recuperare i loro oggetti personali con ciò configurando il reato di violenza privata. La moglie, dopo aver sopportato per anni le violenze poste in essere dal marito (i due sono sposati da 13 anni) ha deciso di porre termine a quella che era diventata una vera e propria persecuzione e decideva di rivolgersi al Commissariato dove personale specializzato ne riceveva le denunce cercando di compiere anche un’attività di carattere psicologico tesa a rassicurare e proteggere la vittima. Al termine delle vicende descritte, la donna, insieme ai tre figli, si allontanava da Vittoria trasferendosi in un’altra regione.

Terminata l’attività di indagine, il magistrato presso la Procura della Repubblica di Ragusa, dr.ssa Claudia Maone, richiedeva idonea misura cautelare a carico del GALOFARO ed il G.I.P. faceva propria la richiesta. GALOFARO Giovanni, dopo le formalità di rito, è stato tradotto al carcere di Ragusa.

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