GIOVANNI CACCAMO: DESTINAZIONE SANREMO

 

Papillon, bombetta, giacca stretta,  sguardo dritto e sorriso sincero: a vederlo così, con questo stile british un po’ dandy, Giovanni Caccamo potrebbe sembrare un perfetto cantante inglese.  Chi potrebbe immaginare che il vj di Social King in onda su Rai Due è un modicano vissuto a Ragusa?

Giovanni è cresciuto, e non sono nello stile. Adesso ha solo 21 anni ma tante esperienze nello zaino.  Il coro Mariele Ventre di Ragusa, il programma Music Gate della produzione Antoniano-Rai Gulp, Music Gate di Rai Gulp, il talent show X Factor in cui è arrivato finalista tra altri 80000 aspiranti artisti della musica. Adesso Giovanni è vj del programma Social King e conduttore di Music Planet su Rai Gulp, e il suo obiettivo è quello di partecipare il prossimo anno al Festival di Sanremo.

Con il suo nuovo singolo, “Mezze verità”, una canzone che Giovanni  ci sussurra all’orecchio, delicata ed elegante, con una melodia che entra in testa, parole semplici e mai banali, torna in carica: per arrivare a Sanremo 2012 servono i nostri voti e per votarlo basta seguire le semplicissime istruzioni in calce al suo video su youtube al link: http://www.youtube.com/watch?v=l9umNMrqfsk

RagusaOggi ha incontrato Giovanni Caccamo, in Sicilia per le vacanze natalizie.

Giovanni, non sono lontani i tempi in cui trasgredivi il regolamento scout portando clandestinamente con sé una radiolina per seguire il Festival di Sanremo. E adesso salire sul palco dell’Ariston è il tuo prossimo sogno. Con che spirito affronterai l’avventura di Sanremo?

In questi anni ho sempre cercato di fare ciò che sentivo, di inseguire il percorso che in quel momento ritenevo essere più giusto e non nego di aver collezionato tante soddisfazioni ma altresì di aver ricevuto altrettante “porte in faccia”, delusioni e “schiaffi” da realtà che pian piano ho imparato a conoscere. Ho sempre avuto per fortuna persone accanto che mi hanno accompagnato con delicatezza e saggezza, come la mia famiglia, i miei amici intimi, la mia insegnante Elisa Turlà etc.

Dopo la lunga parentesi nella Tv per Ragazzi di Rai Due e Rai Gulp, l’Antoniano e il tentativo di XFactor, esperienze che mi hanno tanto aiutato a crescere, capire il mondo della TV e capire me stesso, ho avuto il coraggio di seguire il mio sentire e iniziare a gettare le fondamenta del mio vero sogno: dar voce alla mia musica. Avevo qualche risparmio guadagnato nel tempo grazie alla Rai e ho deciso di “credere in me” e produrre il mio primo album. Avevo questi miei primi brani e sapevo di avere bisogno di artisti più adulti e maturi che mi stimolassero e aiutassero a crescere e perfezionarmi. Così ho incontrato tanti autori, fra i quali Fabio Cinti e Nicola Faimali. Proprio con loro inizia il mio percorso.  

Sia Fabio che Nicola hanno fin da subito messo a mia disposizione la loro professionalità ed esperienza, l’uno come autore e meticoloso paroliere (vanta collaborazioni con Morgan etc.) e l’altro come sincero e raffinato cantautore, maledettamente vicino al mio modo di percepire la musica (bassista e mèntore di Giuseppe Peveri – Dente).

Grazie a Fabio ho conosciuto Massimo Spinosa, arrangiatore ed editing engineer  dell’album “Anime Salve” di Fabrizio De Andrè, di “The Heart of Things” di John McLaughlin e del primo LP di Juri Camisasca. 

Massimo ha lavorato come direttore artistico dell’album, è stato ed è per me un grande maestro, così come Lucio Bardi (chitarrista storico di Francesco De Gregori, Roberto Vecchioni e Ivano Fossati), che ha suonato tutte le chitarre dell’album. Tra gli altri hanno suonato anche Antonio Visioli (violoncellista presso il Teatro alla Scala di Milano) e Marco Valerio Lori (docente presso il CPM di Milano). 

Il mio obiettivo con la realizzazione di questo album, “Farfalle nello stomaco”, era quello di rappresentare la mia sincera identità musicale oggi, senza vincoli nè filtri. Per me oggi questa è una vittoria, aver avuto la possibilità di relazionarmi con queste “colonne portanti” della musica italiana e poter crescere con e grazie a loro. 

 

Come nasce una tua canzone? Cos’è per te “Mezze Verità”?

Quando scrivo le mie canzoni, mi trovo spesso “in viaggio” nel senso letterale del termine. Scrivo spesso sul treno, sul tram, in aereo. E’ come se la mancanza di una stabilità fisica mi estraniasse dal presente, facilitando i miei viaggi mentali e la mia fantasia. Ognuno di noi ha delle “Mezze Verità”, nei confronti di un padre, nei confronti dei propri figli, di un amico, della propria ragazza, del proprio ragazzo etc. 

L’essenza della canzone è che la speranza che tutto nella nostra vita possa andare secondo i nostri progetti, deve essere ben ancorata alla dura e ruvida realtà, che spesso rema “in direzione ostinata e contraria” rispetto alle nostre aspettative.

 

Giovanni, tu ami la tua terra, questo si avverte dalle tue parole. Il tuo video di “Mezze Verità” è stato girato al Teatro Garibaldi di Modica, la tua città natale. Ma per realizzare il tuo sogno sei dovuto andar lontano. In Sicilia cosa mancava?

 

Il video è stato girato al Teatro Garibaldi di Modica. Spinto dalla mia voglia di portare con me la mia terra e le mie origini, ho fatto di tutto per girarlo in provincia di Ragusa, nonostante stessi a Milano. Abito tra Torino e Milano ormai da tre anni, prima per Rai Ragazzi e adesso per l’università. A Settembre ho vinto, infatti, una borsa di studio alla NABA – Nuova Accademia di Belle Arti di Milano – ed ho intrapreso questo percorso universitario formativo di cui sono estremamente entusiasta ed orgoglioso. 

Credo non si possa parlare di “mancanza” in Sicilia; qui c’è uno spirito diverso, cambiano le priorità, i modi di affrontare il quotidiano. La Sicilia, le tradizioni, la mia famiglia mi hanno donato un’eredità culturale ed etica, che rappresenta gran parte della mia personalità e che sento indissolubilmente “culla” del mio modo di essere e di pensare. Non nego che il dover “espatriare” alla ricerca di una formazione o di una realtà lavorativa valida sia doloroso, ma tutto ciò, per chi ha la fortuna di poterlo fare, fortifica. La mia terra, la mia storia restano quindi “Muse ispiratrici” per le mie canzoni e per le mie creazioni.

Tornando al videoclip, fondamentale è stato l’aiuto e il sostegno di un amico e grande professionista quale è Carlo Giunta, che ha curato le riprese e la fotografia del video assistito da Daniela Migliorisi. 

Ho cercato di utilizzare il videoclip come canale ulteriore di comunicazione.

Tramite il video, ho voluto, infatti, raccontare una storia, dare una esemplare, ma non vincolante, interpretazione del brano. 

 

 

LINK VIDEOCLIP YOUTUBE:

http://www.youtube.com/watch?v=l9umNMrqfsk

 

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