È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
GIANNI STORNELLO RITA BARONE E CRISTINA SCUCCES ALLA SALA DEL MERCATO
14 Dic 2010 18:51
“Squarci di vita e di paesaggio nella narrativa e poesia di scrittori ispicesi”. Questo il tema della serata di sabato 11 dicembre a Ispica nella cornice affascinante della Sala del Mercato. Il Caffè letterario “S.Quasimodo” ha incontrato tre autori della cittadina iblea: Gianni Stornello, Rita Barone e Cristina Scucces. Il saluto del Presidente del Caffè letterario, Domenico Pisana, ha aperto la serata sottolineata dalle note del Maestro Lino Gatto alla chitarra, del Maestro Daniele Ricca al violino e della Maestra Chiara Scucces al flauto traverso. Daniele Cannata e Alessandra Pitino della compagnia “hobby actors” di Modica hanno interpretato brani scelti degli autori. Ottima la disamina condotta dalla coordinatrice per Ispica del Caffè letterario Daniela Fava la quale con puntualità e precisione ha saputo evidenziare il comune denominatore che unisce i tre autori ispicesi: il legame col territorio. La diversa maniera in cui i tre autori hanno affrontato questa tematica è stata oggetto dell’incontro. Con delicatezza la Fava si è addentrata nella poetica dei tre toccando le note di ciascuno di loro senza mai stancare l’ascoltatore. Di Cristina Scucces e della sua poesia raccolta in “Se t’ancanti ri paci e ti inci r’amuri t’annammuri ra vita e ra natura” ha evidenziato la forte componente legata alla memoria: l’infanzia, la relazione con la madre, la figura del padre, lo stupore di bambina davanti alle cose belle della natura e la presenza di Dio che si manifesta nelle piccole cose. La Scuccess si sofferma a guardare ammirata l’immensità del cielo e ascolta l’affascinante dialogo tra gli uomini e le stelle. Dunque la memoria e il recupero di un mondo perduto stanno alla base della poetica della Scuccess, percorsi di vita che ritroviamo nelle tematiche di Rita Barone affrontate sia in “Gli anni color di rosa”sia nel secondo romanzo “Parliamo di MIko e Jan Pol”. Nel primo romanzo la scrittrice racconta il suo vissuto con gli occhi lucidi di chi si emoziona nel ripercorrere i sentieri della memoria. Ispica e le sue piccole case, i cortili, le piazze; il mondo descritto dall’autrice non è solo un mondo indorato dallo sguardo disincantato di bambina, è anche un ricordo turbato rispetto ai fatti relativi alla seconda guerra mondiale che ha lasciato il segno nella cittadina e nei suoi abitanti. Nel secondo romanzo, che racconta di viaggi in un mondo apparentemente lontano, l’oriente, i sentimenti sono gli stessi e le note toccate dall’autrice ritornano sui sentieri del ricordo. Il territorio dunque come terreno comune di confronto non solo tra le due autrici ma anche di Gianni Stornello. Daniela Fava si è soffermata sul primo romanzo dello scrittore, “La libertà sbagliata”, del quale ha colto l’aspetto di un corale disagio rispetto ad un comune destino di povertà in contrasto con la ricchezza di pochi. Dei personaggi e delle loro vicende personali si coglie la raffinata semplicità del tratto che li delinea nei loro aspetti caratteriali. Esaminando il secondo romanzo “Il figlio della Ruota”, la Fava si è soffermata sulla relazione tra il protagonista e il territorio. A questo è riconosciuta valenza quasi umana fino a stabilire tra il protagonista e l’ambiente una relazione di “empatia” più che di simbiosi. Nel salutare gli intervenuti la coordinatrice ha dato appuntamento a sabato 18 a Modica con un nuovo incontro. (Marcella Burderi)
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