FRA SEI MESI APRE L’AEROPORTO. IN PRATICA QUASI ALL’INIZIO DEL QUINTO ANNO DI AMMINISTRAZIONE ALFANO!

Apprendiamo dalla stampa, che molto razionalmente il presidente della So.A.Co, il dott. Rosario Dibennardo, ha fatto un cronoprogramma esatto, veritiero e soprattutto dettato dagli atti e dai fatti. E noi riponiamo stima e fiducia nelle sue dichiarazioni che non sono affatto finalizzate a patetiche azioni di propaganda. Secondo Dibennardo infatti, dopo la firma del protocollo tra Regione e Stato, dovranno trascorrere almeno 180 giorni.

Cosa ben diversa invece, nei confronti di Alfano che dal giorno successivo al suo insediamento, ha fatto centinaia di conferenze stampa, proclami, incontri, tavoli tecnici inutili e pletorici, inventandosi fantasiosamente scadenze, aperture, brindisi e quant’altro. Nell’attesa, voli privati senza controlli e sicurezza,  qualche giretto in Ferrari, nella pista dell’aeroporto, e perché no, villette utilizzate da personaggi discussi “all’insaputa del primo cittadino”. La parte ironica di questa vicenda che sa tanto di incapacità amministrativa, è che il nostro primo cittadino si è impegnato sul serio per manipolare il messaggio relativo all’intitolazione della struttura a Pio La Torre, facendolo passare per l’inaugurazione della pista. Ma ora Alfano può solo fare chiacchiere inutili su quello che avrebbe o non avrebbe fatto chi fosse stato al suo posto in questi anni. Perché per sfortuna della città di Comiso, c’è lui. Ma non lasciamoci prendere dallo sconforto, perché almeno una cosa il sindaco l’ha fatta, ed in tempi record: cambiare nome all’aeroporto di Comiso. Tanto per riepilogare brevemente questa soap opera alfaniana, basti ricordare che prima si è tirato fuori la storia del passaggio del sedime, mentre un documento dell’avvocatura di Stato, diceva chiaramente che, essendo il comune di Comiso destinatario del finanziamento europeo per la realizzazione della struttura, tutto ciò che veniva realizzato sul sedime, era di proprietà comunale. Poi non ha saputo annodare i lacci per la firma dei tre decreti, nonostante alcuni rappresentanti nazionali del suo stesso partito, si siano resi disponibili a dare una mano. E ancora, grazie al deputato regionale del PD, Pippo Digiacomo, che ha davvero a cuore la struttura che esiste solo grazie a lui, la regione ha sopperito alle ingenti somme che un ministro rappresentante del governo affine ad Alfano, non ha voluto investire. Altrimenti, altro che tra sei mesi. Alfano però ha dato un contributo enorme: ha fatto un bando per circa 70.000 euro per l’acquisizione di sculture e quadri da mettere dentro l’aeroporto. Siamo stanchi, la città è stanca, il territorio è stanco di sentire i continui proclami di sindaco delegittimato, privi di qualunque fondamento.

Consigliamo vivamente ad Alfano di tacere, e con un rigurgito di dignità evitare di ridicolizzare ancora la nostra comunità. L’aeroporto è una struttura al servizio della Sicilia orientale e non un mezzuccio per tentare di recuperare la credibilità politica perduta.

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