FORTE PREOCCUPAZIONE PER L’INQUINAMENTO ACCERTATO DELLA FALDA ACQUIFERA

La sospensione immediata della trivellazione che l’Eni sta conducendo al pozzo petrolifero di Tresauro ed il blocco della incombente terza perforazione. Queste le richieste del Sindacato Autonomo ISA lanciate ai  Sindaci di Ragusa e S. Croce Camerina, al Prefetto ed a tutti i  politici locali e nazionali.

“Abbiamo da sempre rappresentato il nostro timore – dice il Segretario Provinciale dell’ISA,Giorgio Iabichella – riguardo ai rischi causati dalla presenza di perforazioni petrolifere in provincia, ma gli interessi di pochi hanno prevalso su quelli della tutela del bene comune. Oggi esigo – continua Iabichella – un’azione forte e decisa da tutte le forze sociali iblee, invitando la Segreteria Nazionale dell’Isa, ad istituire di un Dipartimento ad hoc per la tutela ambientale locale e regionale. Non possiamo consentire l’ oltraggio, da parte di colossi petroliferi – rincara la dose Iabichella – di un bene primario come quello rappresentato dalle nostre falde acquifere, fondamentali e vitali per il nostro territorio. Chiedo quindi la revoca immediata di tutte le autorizzazioni concesse. Siamo disponibili  ad interloquire con il Sindaco di S. Croce e con quanti vorranno intraprendere azioni di lotta contro il vilipendio della nostra terra. Siamo pronti a incatenarci davanti ai pozzi petroliferi – conclude Iabichella – se necessario”.
La Segretaria Zonale dell’Isa di S. Croce, Consuelo Pilli, esprime forte preoccupazione per l’inquinamento accertato della falda acquifera, che fornisce la  Fonte Paradiso-Mirio. “La principale fonte di approvvigionamento idrico per il nostro comune – afferma Consuelo Pilli –  risulta certamente non potabile, per cui, attendendo che il Sindaco emetta l’ordinanza relativa al divieto di uso per fini potabili, non intendiamo fermarci davanti all’ insensibilità  dell’EniMed e di quanti, fino ad oggi, hanno permesso che avvenisse questo “scippo” nei confronti dei miei concittadini. Ci mettiamo a disposizione del Sindaco per  intraprendere tutte le azioni, se necessario anche di forza, per il ripristino della fornitura di acqua potabile e salubre per la città”.
 

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it