Fornace Penna, il segreto nascosto riemerge dalle rovine: cosa hanno scoperto i restauratori

La Fornace Penna a Sampieri – un tempo cuore pulsante della produzione di laterizi – sta lentamente tornando alla luce grazie ai primi importanti lavori di recupero. La fabbrica, famosa per il suo forno Hoffmann, simbolo di archeologia industriale, sta vedendo riemergere brani di architettura che da decenni erano nascosti tra rovine e vegetazione.

Dopo che la Fornace è passata sotto la proprietà del Demanio regionale a febbraio 2024, sono stati fatti diversi interventi: 50 mila euro per la recinzione, 25 mila per mettere in sicurezza alcune delle preziose bifore, e ora un imponente lavoro da 539 mila euro, finanziato dalla Regione Siciliana e curato dalla Sovrintendenza di Ragusa, guidata da Antonino De Marco. L’obiettivo è il consolidamento strutturale dell’anello del forno Hoffmann e la sistemazione delle aree interne, per salvaguardare quello che rimane di un sito unico, che ha funzionato dal 1912 fino al 1924, prima di essere distrutto da un incendio.

Nei giorni scorsi, sul cantiere sono arrivati anche il sindaco di Scicli, Mario Marino, e l’assessore Enzo Giannone, per un sopralluogo insieme all’esperto catalogatore della Sovrintendenza Alessio Santacroce, la ditta appaltatrice Agosta Costruzioni di Modica e l’ingegnere Tito Licitra, responsabile della direzione lavori. L’incontro ha fatto il punto sullo stato dei lavori e sulle prossime tappe.

Tra le novità più attese c’è l’installazione di un sistema di videosorveglianza, fondamentale per prevenire atti vandalici e furti, frequenti in siti abbandonati. Inoltre, è in programma l’incatenamento della ciminiera, una delle parti più fragili e simboliche della fornace, per proteggerla dalle intemperie e da eventuali cedimenti.

Il segreto svelato

Ma c’è di più. Tra i primi interventi di pulizia e consolidamento, è emerso un particolare che per anni era rimasto nascosto agli occhi di tutti: un tratto di architettura originale, sorprendentemente ben conservato, che offre nuove chiavi di lettura sulla struttura e sull’organizzazione interna della fabbrica. Si tratta di dettagli che potrebbero far riscrivere alcune pagine della storia industriale locale, aprendo nuove possibilità di valorizzazione culturale e turistica per l’intera area.


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