FERMATO PRESUNTO SCAFISTA NIGERIANO. SAREBBE IL RESPONSABILE DELL’ULTIMO SBARCO

La Polizia a seguito di questo nuovo sbarco, ha raccolto gravi indizi di colpevolezza a carico di: VICTOR James Onyekachukwn, nato in Nigeria il 20.04.1987. Secondo i testimoni è lui che ha condotto l’imbarcazione partita dalle coste libiche. I responsabili del delitto previsto dall’art. 12 D.Lgs.vo 25.7.1998 nr. 286, concorrevano con altri soggetti presenti in Libia al fine di trarne ingiusto ed ingente profitto, compiendo atti diretti a procurare l’ingresso clandestino nel territorio dello Stato di cittadini extracomunitari. Il delitto è aggravato dal fatto di aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale in Italia di più di 5 persone; perché è stato commesso da più di 3 persone in concorso tra loro; per aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale delle persone esponendole a pericolo per la loro vita e incolumità ed inoltre per aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale le persone sono state sottoposte a trattamento inumano e degradante. I migranti provenienti dal centro Africa sono stati ospitati presso l’Hot Spot di Pozzallo per essere visitati, identificati e trasferiti in altri centri.

Gli uomini della Polizia di Stato – Squadra Mobile Questura di Ragusa – con la partecipazione di un’aliquota dei Carabinieri e della Guardia di Finanza hanno sottoposto a fermo uno scafista nigeriano responsabile di aver condotto un gommone con 130 migranti. Gli investigatori hanno impiegato 12 ore, terminando a notte fonda, per individuare, grazie ai testimoni, lo scafista di un gommone. Per quanto riguarda l’altro gommone soccorso, è stato possibile individuare un giovane nigeriano costretto a comandare il gommone e poi sostituito da un egiziano in quanto non era neanche in grado. In questo caso non essendo emerse responsabilità a carico di chi ha condotto il gommone, gli atti sono stati tramessi all’Autorità Giudiziaria ma senza procedere al fermo in mancanza di gravi indizi di colpevolezza. Oltre ad indagare sui due eventi, la Polizia ha dovuto chiarire anche la presenza di due libici giunti insieme agli altri migranti. I due erano stati salvati da una motovedetta libica in quanto sono stati trovati su un piccolissimo barchino in difficoltà, per poi essere condotti sulla nave soccorritrice dove sono stati trasbordati e portati i Italia. I due libici hanno dichiarato al momento dello sbarco di aver intrapreso il viaggio in quanto uno di loro era affetto da una grave malattia e non aveva trovato cure adeguate. Effettivamente in due avevano al seguito numerosi documenti sanitari che sono stati trasmessi unitamente al paziente subito in ospedale per gli accertamenti del caso. Per quanto concerne le indagini sui 29 cadaveri giunti giorno 6 a Pozzallo, verrà eseguita l’autopsia nei prossimi giorni sui soggetti individuati dalla Procura, mentre gli altri sono già stati tumulati a completamento delle identificazioni da parte della Polizia Scientifica, anche per un eventuale riconoscimento da parte dei familiari delle vittime.

Le indagini condotte dalla Polizia Giudiziaria, hanno permesso anche questa volta di sottoporre a fermo di indiziato di delitto il responsabile del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

 

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