Fattura Enel non pagata nel 2016. Il Comune di Scicli condannato al pagamento di circa novecentomila euro

Per il presidente del movimento politico “Cambiare Scicli”, Giuseppe Implatini, ora è necessario “fare piena luce sulle eventuali responsabilità del mancato pagamento della fattura di Eni SPA che ha causato la condanna del Comune di Scicli al pagamento di interessi di mora e di spese di giustizia – precisa lo stesso – l’ente non ha pagato la fattura di energia elettrica di importo pari a 1.526.446 euro che scadeva il 20 settembre del 2016. La condanna è nel corpo della sentenza del Tribunale di Ragusa del 21 settembre 2023 ed obbliga l’ente al pagamento della fattura con aggravio degli interessi di mora per 878.000 euro e delle spese di giustizia per 17.040 euro con un ammontare complessivo di 2.758.000 euro”.

Il Consiglio comunale, in ottemperanza alla sentenza, ha approvato il 30 dicembre scorso il riconoscimento del debito fuori bilancio per 2.758.000 euro.

“Il Comune ha proposto appello per riformare la sentenza chiedendo la riduzione degli interessi di mora dall’8 per cento al 3,5 per cento ma in attesa della sentenza della Corte di Appello di Catania dovrà provvedere al pagamento dell’intero debito al fine di evitare la maturazione di ulteriori interessi di mora – spiega ancora Giuseppe Implatini – ed il Collegio dei Revisori dei Conti ha chiesto che vengano accertate eventuali responsabilità in capo ai dirigenti in merito al pagamento della superiore somma e che si attivino eventuali azioni di rivalsa. Oggi la situazione dei conti del Comune di Scicli è disastrosa. Non dobbiamo dimenticare che è stato accumulato un debito di 20,9 milioni di euro causato da anni di pessima gestione dell’ente come certificato dal Rendiconto 2022. Questo ulteriore incremento del debito penalizzerà tutti i cittadini per tanti altri anni poiché non sarà ripianato entro il 2024 cosi come programmato dal Piano di riequilibrio finanziario 2015-2024 anche perché il crescente contenzioso che da anni oppone cittadini e Comune porta quasi sempre a sentenze di condanna per l’ente che generano ulteriore aumento di debito”.

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