FARE PREVALERE LE RAGIONI DELLA CITTA’ NON QUELLE DEGLI SCHIERAMENTE IDEOLOGICI

Caro Filippo, come al solito il tuo buonismo  non va al di là delle belle intenzioni e sorvola sulla realtà di Vittoria e sulle condizioni dei Vittoriesi. Sei una brava persona, lavoratore, serio, ma la politica non è il tuo forte. Ti sei candidato contro Nicosia e poi ti sei alleato con lui e la sua cricca. Il fatto che te ne stia in disparte, a lavorare per quanto puoi fare, non ti esonera dalle responsabilità politiche per quanto è accaduto in questi cinque anni, che sono stati una tragedia per Vittoria. Però ti voglio bene lo stesso e riconosco che tu sei fatto così: aperto e generoso.

Tu parli di ricompattare? Con chi io mi dovrei ricompattare? Con gli amici della Doppia Attività? Con i distruttori di Emaia e Amiu? Con gli affossatori della grande vicenda contadina della nostra Città? Con i dispensatori  sovrani di beni e servizi ad amici e clienti, a caporali e ruffiani? Con chi ha feudalizzato la spesa pubblica e i servizi sociali, i progetti formativi, le borse lavoro, i Vaucher?  Con chi ha sotterrato la legalità, costruito architetture amministrative illegali al Mercato, oscurato la trasparenza nella commercializzazione, trafficato attorno al Mercato, al Porto, all’Autoporto, al Sistema fognario, al Prg, alla viabilità, al tempo libero dei giovani? Ma che fai, mi reputi così tondo da non capire cosa è accaduto in questi anni? Vittoria è distrutta, manca il lavoro, la miseria entra nelle case, per i giovani non c’è futuro.

A proposito. Che ne sai del Prg? Non eri per la trasparenza tu? Cosa ti è accaduto? Sei stato illuminato sulla via di Damasco?

E della questione del Cimitero, dove una ignobile farsa si è consumata sulla pelle della Città da parte di amministratori vili e senza rispetto della verità?

Il Municipio si è trasformato in un bunker presidiato da amici e guardiaspalle. Tu lo sai. Li hai visti. E hai taciuto. Anche quando hanno minacciato e attuato ritorsioni nei miei confronti.

Alle primarie del PD a Vittoria, portarono a votare i picciotti di Forcone, trasportati sulle macchine di gente che poi sarebbe finita nelle patrie galere. Pagavano il ticket per votare a muzzo, tutto truccato era. E io ho scritto queste cose che oggi sono di dominio pubblico.

Ho lasciato il Pd per mia scelta, in considerazione che a Vittoria la sede era a casa dei fratelli.

Combatto per una giusta causa. Ho sempre lavorato con queste motivazioni. Ho avuto accanto tante persone, giuste o sbagliate che siano state,  e molte lo facevano per intento. Ma è la vita. Non si può però vendersi l’anima all’affarsimo e allo scambio, che ho sempre combattuto a viso aperto.

Combatto per rimettere Vittoria in cammino, per mobilitarla, per  aiutare la nascita di una nuova classe dirigente su scala cittadina, a tutto campo. A Destra c’è poco e niente. A Sinistra, lo vedi tu stesso.

E per rilanciare Vittoria, occorre passione, amore per la politica, non l’affarismo, i traffici, la demagogia più abietta sui giovani, la slealtà sistemica, la cricca autoreferenziale, l’ostracismo personale per chi non ci sta.

Tu hai buone maniere, sei garbato. Ma ciò non basta. Molto spesso l’ipocrisia si veste di buone maniere.

Io ora ho scelto  di stare ai fatti, non agli schieramenti ideologici, vuoti ormai e privi di valori di riferimento.

Spero che il tuo lavoro possa essere stato utile a Vittoria. Ma il Centro Sinistra non c’è, come non c’è il Centro Destra. Ci sono uomini alla fine, persone, capaci o incapaci, onesti o disonesti, umani o disumani.

Aiutami invece a fare bene quello che è necessario fare, rivolgendoci ai Cittadini. I Partiti, per questa tornata, sono un ostacolo, un bluff, sono contenitori vuoti.

(s.v.)

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