Fa prostituire la figlia 13enne, Polizia arresta la madre nel ragusano

Orrore nel ragusano dove la Polizia di Stato ha scoperto ed arrestato una madre che faceva prostituire la figlia 13enne. Arrestati anche 4 uomini.

Dalle indagini  è emerso che la bambina consumasse rapporti sessuali con uomini molto più grandi, uno di questi (61 anni) addirittura pretendeva di avere l’esclusiva in quanto aveva dato in uso la sua casa al mare a lei ed alla madre. Mentre un altro aveva 90 anni. E’ quanto emerge dall’operazione della Polizia di Stato di Ragusa.

La madre anziché proteggere la sua bambina, la sfruttava percependo somme di denaro o altre utilità come vino, birra, sigarette, una doccia o una casa dove poter dormire. Inizialmente i primi rapporti sessuali venivano consumati dalla piccola all’interno di un casolare abbandonato a pochi metri dal mare, tra una serra e l’altra dove c’era solo una rete con un materasso – dicono gli inquirenti – Gli operai che finivano di lavorare in campagna si appartavano con lei trovando rifugio dietro una tenda fatta con un lenzuolo per proteggersi da occhi indiscreti ma tutti invece sapevano e nessuno parlava. Tutti sapevano che la piccola andava con i colleghi di lavoro ed invece di denunciare anche anonimamente si giravano dall’altra parte o peggio la cercavano per avere anche loro rapporti sessuali.

La bambina è stata talmente tanto adultizzata da credere di poter avere rapporti sessuali con maggiorenni tanto che nelle ultime settimane aveva intessuto una relazione sentimentale con un marocchino di 30 anni – dicono -Pochi giorni fa, la Squadra Mobile di Rag gusa durante le intercettazioni ha carpito che la ragazzina volesse denunciare uno dei tanti uomini con il quale aveva consumato dei rapporti sessuali pertanto su disposizione della Procura della Repubblica veniva fatto un intervento d’urgenza – spiegano gli inquirenti – La bambina è stata immediatamente affidata ad un centro specializzato ed una donna della Polizia di Stato insieme ad una psicologa ha ascoltato il durissimo racconto della piccola, racconto quasi incredibile.

La ragazzina nel raccontare quanto accadutole non faceva trasparire alcun segno di rabbia nei confronti della madre, questo perché chi doveva proteggerla ha fatto il contrario facendole vivere una vita non sua, una vita che per un’adulta è già atroce. La piccola non si è resa conto perché non ha mai conosciuto la differenza, ovvero la vita che merita una bambina della sua età». Poche ore dopo il Pubblico Ministero titolare delle indagini ha disposto il fermo degli indiziati di delitto in quanto si temeva che potessero fuggire.

Dalle intercettazioni emergeva che tutti gli indagati avessero avuto notizia che la ragazzina era stata portata via dalla Polizia pertanto stavano pianificando una fuga.

La Procura della Repubblica di Ragusa, competente territorialmente per i provvedimenti disposti con urgenza, ha richiesto la convalida del fermo che il Giudice per le Indagini Preliminari ha accolto, applicando la misura cautelare in carcere per tutti gli indagati tranne che per il novantenne al quale è stata applicata la misura dell’obbligo di dimora nel comune di Vittoria i quanto ivi residente.

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