EPPUR CI SI MUOVE…

A quanto pare il “rumore” fatto da me in questi mesi ha prodotto dei frutti positivi, il primo, per me il più importante, è stato il coinvolgimento emotivo da parte della società civile. Infattì, in questo periodo, ho ricevuto su facebook molti messaggi d’apprezzamento per il mio impegno, qualcuno si è persino sentito in dovere di rendere accessibili i locali in cui esercita la propria attività, ma soprattutto un’associazione ambientalista (Fare Verde) mi ha proposto di collaborare al fine di ottenere un effettivo impegno da parte dell’amministrazione nel rendere almeno un po’ la Città a misura di disabile. Così abbiamo avuto una serie d’incontri durante i quali abbiamo stabilito la linea da seguire, poi, grazie anche al coinvolgimento di un amico (Luca Genovese) che per un destino avverso conosce direttamente, anche se non in prima persona, la problematica, abbiamo preparato delle richieste non impossibili da realizzare, dato che non richiedono un utilizzo eccessivo di risorse economiche.

Durante un incontro informale avuto con Filippo Cavallo – credo responsabile dell’ufficio manutenzioni e indicatomi dal sindaco quale nuovo referente della delega assessorile mancante (Abbattimento delle barriere architettoniche) – abbiamo presentato le nostre richieste e, dopo averle favorevolmente accolte, c’è stato proposto dal Sig. Cavallo un incontro formale col sindaco durante il quale verificheremo la fattibilità del progetto e gli eventuali tempi di realizzazione. Adesso quindi aspettiamo d’essere convocati e, come sempre, speriamo bene.

 

      

Ecco le proposte:

 

1.      Incentivare, con sgravi sulle imposte municipali, le attività aperte al pubblico gestite da privati che rendono accessibili i propri  locali mediante pedane fisse o mobili

◦     Gli sgravi dovrebbero essere proporzionali all’entità della spesa sostenuta e, ovviamente, certificata

2.      Per chi occupa il suolo pubblico, ad esempio con pedane (tipico di bar e affini), va richiesto immediatamente l’abbattimento delle barriere, pena la revoca dell’autorizzazione dell’occupazione del suolo pubblico.

3.      L’EMAIA dovrà mettere a disposizione degli espositori stand accessibili, pertanto tutti gli stand dovranno essere muniti di appositi scivoli

4.      I nuovi rilasci dell’agibilità dovranno essere subordinati al rispetto delle norme relative all’accessibilità (così come la legge italiana prescrive da decenni)

5.      Vanno previsti dei controlli periodici (magari a cadenza annuale) per verificare l’effettivo abbattimento delle barriere architettoniche e comminare eventuali sanzioni

6.      Per contrastare il malcostume di quanti utilizzano il contrassegno dei disabili (magari di parenti defunti) per parcheggiare nei posti riservati, va fatto nell’immediato e va periodicamente rinnovato un controllo serrato sulle autorizzazioni concesse, con l’applicazione delle relative sanzioni 

7.      I futuri marciapiedi oltre a dover essere opportunamente forniti degli scivoli d’accesso non dovranno avere la segnaletica verticale posta in modo tale da impedire il passaggio a carrozzine e passeggini, pertanto, se proprio ce n’è bisogno, la segnaletica va posizionata nella parte più esterna. I marciapiedi già esistenti, quando verranno aggiustati, dovranno essere il più possibile conformi alle norme sopraindicate.

8.      Il “doblò” attrezzato per il trasporto disabili che da un paio d’anni è di proprietà del comune andrebbe utilizzato in qualche modo. Noi pensavamo ad un servizio taxi per disabili gestito direttamente dal comune, ma se ciò non è possibile il comune dovrebbe darlo in comodato d’uso a qualche associazione che si impegnerà ad elargire il servizio.

9.      Realizzare, dove è possibile, piste ciclabili per biciclette, carrozzine, passeggini e simili. Queste piste sono allargamenti virtuali dei marciapiedi, di un minimo di 80 cm, per la cui realizzazione altro non serve oltre l’opportuna segnaletica verticale ed orizzontale, insieme ad un modesto cordolo che ne determini il limite   

◦     Le vie da noi considerate più indicate per la realizzazione di questo progetto sono: via Roma, via Rattazzi, via Gaeta, via Calatafimi (fino alla villa comunale), via dei Mille (davanti la villa comunale), via del Quarantotto e via Senia.    

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