“Edilizia in crisi in Sicilia”: l’allarme della Fillea Cgil e l’ombra lunga sulla Modica–Gela

La crisi dell’edilizia siciliana si fa sempre più evidente e la Fillea Cgil lancia un monito che suona come un avvertimento severo. Il segretario generale Giovanni Pistorio sottolinea come scelte di bilancio e indirizzi legislativi del Governo nazionale stiano producendo un effetto domino negativo che rischia di paralizzare uno dei comparti produttivi più importanti dell’Isola. Tagli, ritardi e incertezze si stanno sommando fino a generare uno scenario che, senza interventi immediati, potrebbe compromettere il futuro stesso delle infrastrutture strategiche siciliane.

Secondo Pistorio, le risorse dedicate all’edilizia sono insufficienti e la manovra nazionale non prevede fondi specifici per il piano casa né per la messa in sicurezza delle opere pubbliche. Un quadro critico che, in Sicilia, diventa ancora più grave perché tocca realtà territoriali già fragili. La Modica–Gela, uno dei progetti viari più attesi e simbolo di un Sud che fatica a ottenere infrastrutture moderne, rischia di restare bloccata ancora una volta. Per Pistorio, destinare le somme oggi vincolate al progetto del ponte sullo Stretto alle opere realmente necessarie sul territorio sarebbe non solo possibile ma urgente. Il completamento della Modica–Gela, insieme alla Gela–Mistretta e ai collegamenti dell’area dello Stretto, rappresenta una priorità assoluta per la mobilità interna, per le imprese e per lo sviluppo della Sicilia orientale.

Il rallentamento dei cantieri, intanto, è già una realtà. L’assenza di una programmazione stabile e i continui tagli alla spesa pubblica stanno lasciando imprese senza ossigeno. I ritardi nei rimborsi del caro materiali previsti dal DL Aiuti stanno mettendo in difficoltà numerose aziende che operano nell’Isola. La situazione è aggravata dalla prospettiva, dal 2026, di scaricare gli extracosti dei materiali sulle stazioni appaltanti. Un rischio enorme per i Comuni siciliani, molti dei quali si trovano già in dissesto o pre-dissesto e non avrebbero la capacità economica di sostenere simili oneri, con il risultato finale di lasciare opere incompiute e territori ancora più isolati.

Pistorio mette in guardia anche da un altro pericolo. La mancanza di liquidità apre le porte alla criminalità organizzata, che può inserirsi nel settore sostituendosi al credito legale, assumendo il controllo di imprese in difficoltà o influenzando la filiera dei subappalti. Lo scenario attuale, osserva il segretario della Fillea, richiama dinamiche già viste negli anni Novanta, quando le crisi economiche erano state terreno fertile per infiltrazioni mafiose.

Le ristrutturazioni, incentivate solo per un anno e senza un quadro normativo chiaro, rischiano inoltre di generare irregolarità e lavoro nero. Il sindacato, escluso dal confronto sulle norme, avverte che la debolezza di queste misure, unita all’assenza di una strategia strutturale, potrebbe aggravare ulteriormente la situazione.

La Sicilia si trova dunque a un bivio. Senza una svolta immediata, senza fondi stabili e senza una visione infrastrutturale di lungo respiro, opere decisive come la Modica–Gela rischiano di restare solo progetti su carta. “Ogni ritardo, ogni taglio, ogni incertezza ha conseguenze reali sulla vita dei cittadini e sul futuro delle imprese siciliane”, afferma Pistorio. “È il momento di intervenire con decisione. Non c’è più tempo da perdere”.

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