E’ morto Arturo Di Modica, l’artista vittoriese creatore del famoso toro di Wall Street. Aveva appena compiuto 80 anni

Addio ad Arturo Di Modica, il noto artista di Vittoria, ideatore e creatore di una delle sculture più famose al mondo, il toro di Wall Street. L’artista è morto questo venerdì 19 febbraio. Aveva compiuto 80 anni lo scorso 26 gennaio e da amante della terra d’origine, aveva anche in questa occasione manifestato il suo desiderio-sogno: posizionare due grandi cavalli alti 40 metri sulle sponde del fiume Ippari, che attraversa Vittoria e sfocia nel mare Mediterraneo. «Un progetto ambizioso», aveva detto Di Modica, immaginando ancora di poter stupire con una nuova opera proprio nella sua città natale. Tanti i messaggi di cordoglio e i ricordi sui social.

In un recente suo intervento, Di Modica ha ricordato gli anni in cui creò il famoso toro. In quel periodo di grossi cambiamenti economici e finanziari, Arturo Di Modica decise d’irrompere sulla scena di New York, collocando il «charging bull» di fronte alla sede centrale della Borsa americana, divenuta successivamente motivo di pellegrinaggio per molti turisti. Il toro in bronzo simboleggia la tendenza al rialzo della borsa ed è una sorta di talismano per gli operatori finanziari americani, perché dopo quella notte l’economia statunitense conobbe un’impennata. Quell’imponente scultura è un simbolo ormai dell’America finanziaria e vincente. Lui ci mise tre anni per realizzarla: pesa 3,2 tonnellate. Poi ne ha fatto altre copie su commissione che ha piazzato ad Amsterdam, Seul e Shanghai di fronte i palazzi delle borse.

Qualche giorno fa Di Modica aveva parlato sulle pagine di Repubblica Palermo:  «Era un periodo di crisi – racconta Di Modica – la Borsa di New York aveva perso in una notte più del venti per cento e tanta gente era piombata nella depressione più nera. Con qualche amico cominciai a chiedermi cosa potevo fare io per la “mia” città. Sì, certo, sono di Vittoria, ma se vivi più di 40 anni a New York non puoi non sentirla anche tua. E allora mi venne in mente di scolpire un toro, l’immagine della Borsa che cresce: doveva essere uno scherzo, una provocazione. E invece è diventata una cosa maledettamente seria. Mi hanno detto che, dopo la Statua della Libertà, il Charging Bull di Bowling Green, a due passi dal tempio della finanza mondiale, è il monumento più visitato a New York. Ha superato persino l’Empire State Building».

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