È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
E… ALLORA VIZIO E’!
03 Dic 2013 21:22
Non bastava il recentissimo processo Cocilovo, per il medesimo reato di diffamazione, per il Direttore de Il Giornale.
Per chi non lo ricordasse, la Corte d’appello di Milano, lo ha condannato a un anno e due mesi di carcere e a 5000 euro di pena pecuniaria, per diffamazione a mezzo stampa, in riferimento a un corsivo pubblicato sotto lo pseudonimo Dreyfus nel febbraio 2007 su Libero, giudicato lesivo nei confronti del giudice tutelare di Torino Giuseppe Cocilovo che ha sporto querela. Il non riconoscimento della sospensione condizionale della pena (che viene sempre applicata quando, come in questo caso, la condanna non supera i due anni e l’imputato è incensurato, a meno che i giudici non rilevino la possibilità che questi possa reiterare la condotta criminosa in futuro) ha suscitato l’interessamento da parte dell’FNSI: la Federazione in particolare ritiene ingiusto il fatto che un giornalista venga obbligato a scontare materialmente il carcere solo per aver svolto il proprio lavoro.In seguito, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha commutato la condanna inflitta a Sallusti in una pena pecuniaria (multa di 15.532 €).
Per l’articolo sul giudice Cocilovo il 21 marzo 2013 Sallusti è stato sospeso per tre mesi dall’Ordine dei giornalisti della Lombardia. «Graziato dal presidente della Repubblica, ma condannato dai colleghi a tre mesi di sospensione. Buffoni» è stato il suo commento.
Adesso, Alessandro Sallusti si è nuovamente trovato in qualità di indagato, a Genova, per diffamazione nei confronti della famiglia di Carlo Giuliani, il ragazzo ucciso durante gli scontri del G8 del 2001.
I fatti imputati risalgono all’ottobre dello stesso anno, quando Sallusti disse ”Hanno fatto bene! Hanno fatto bene”, nel corso della trasmissione televisiva Matrix, riferendosi all’uccisione del ragazzo.
La frase venne detta a Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione Comunista, che a sua volta lo mandò a quel paese. I familiari del giovane, insieme al comitato Piazza Carlo Giuliani, avevano presentato una querela nei confronti di Sallusti, che era stato indagato dal pubblico ministero Biagio Mazzeo.
Come riferisce l’Ansa, nei giorni scorsi il pm ha chiesto l’archiviazione per il direttore, ma la famiglia Giuliani si è opposta. Sarà adesso il gip Adriana Petri a decidere se accogliere o meno l’archiviazione.
Nel frattempo, il 27 settembre 2012, è iniziato un nuovo processo per diffamazione a suo carico, sempre per omesso controllo su un articolo pubblicato da un giornalista di Libero nel 2007, quando Sallusti era ancora direttore di quel quotidiano: il querelante è di nuovo un magistrato, per la precisione un procuratore della Procura militare di Padova.
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