Droga: sgominato traffico arresti anche nel Ragusano

Partite di droga cedute a credito e in caso di mancato pagamento si ricorreva alla forza, alle minacce oppure all’incendio dell’auto. E’ uno dei retroscena che emerge dall’operazione antidroga “Boomerang” condotta dai carabinieri del Reparto Territoriale di Gela guidati dal colonnello Antonino De Rosa e coordinata dalla Dda nissena, che ha permesso di sgominare una presunta organizzazione dedita al traffico e allo spaccio di stupefacenti. Le 16 misure di custodia cautelare sono state eseguite fra Gela, Milano, Ragusa, Treviso, Agrigento e Siracusa. A capo della presunta organizzazione ci sarebbero stati Giacomo e Salvatore Gambino.

La base operativa era un esercizio commerciale adibito a lavaggio d’auto. Da li’, dove Giacomo Gerbino era fittiziamente impiegato, partivano gli ordini. Core business del sodalizio era l’intermediazione nell’acquisto di grosse partite di stupefacenti da veicolare e scambiare tra le piazze di Catania, Vittoria e Gela.

Dalle indagini sono emersi rapporti con alcuni esponenti del clan Rinzivillo. “Emerge un quadro di alta delinquenza da parte dei soggetti che sono coinvolti. Alcuni incendi – ha detto il procuratore di Caltanissetta, Amedeo Bertone – sono collegati a vicende personali mentre altri sono collegati all’esigenza di recuperare i crediti che maturavano a seguito del traffico di sostanze stupefacenti. Sicuramente – ha aggiunto Bertone – il territorio di Gela e’ quello che nell’ambito del distretto di Caltanissetta sembra avere una particolare predisposizione verso questo tipo di traffici illeciti”.

“Un’attivita’ – ha aggiunto il colonnello dei carabinieri, Baldassarre Daidone – che ci ha permesso di disarticolare un sodalizio molto importante. Non spacciavano al minuto perche’ troppo rischioso ma svolgevano attivita’ di intermediazione fra le piazze di Catania per la cocaina e l’hashish e quella vittoriese per la marijuana. Fornivano droga alla piazza di Gela, ma a volte c’erano degli scambi fra vittoriesi e catanese. E’ emerso dalle indagini che esponenti dei Rinzivillo parlavano con gli indagati e gli stessi indagati avevano anche rapporti con la stidda a conferma che non si fanno piu’ la guerra ma adesso collaborano nella gestione delle attivita’ illecite”. Gli indagati sono accusati a vario titolo, dei reati di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, cessione, trasporto, detenzione illecita di stupefacenti in concorso e danneggiamento seguito da incendio.

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