Doppie schede da parte dei camionisti. Perquisite due società di autotrasporto di Ragusa. Indagate 11 persone

Giorno 20 dicembre scorso, la Polizia Stradale di Ragusa ha effettuato delle perquisizioni a Ragusa nei confronti di due società di autotrasporto ragusane con sequestro di 4 complessi veicolari e di materiale informatico, su delega della Procura della Repubblica di Ragusa.
Il reato contestato agli amministratori delle due società e a sette autisti è quello previsto dagli art. 437 e 110 del codice penale “rimozione od omissione dolosa di cautele contro infortuni sul lavoro, in concorso” per aver gli autisti delle due società utilizzato doppie schede (la propria e quella di altri colleghi che ne hanno dichiarato lo smarrimento) al fine di eludere la normativa sull’orario di lavoro con evidenti rischi per la salute degli stessi autisti, per la circolazione stradale e facendo di fatto una concorrenza sleale alle ditte regolari ed oneste.
Nel corso delle perquisizioni dei locali delle due aziende sono state effettuate anche delle perquisizioni informatiche sui computer con sequestro di dati utili alle indagini, relativi ai viaggi effettuati da quattro TIR e dai sette autisti coinvolti.

Nei locali delle ditte, al momento della perquisizione, era presente solo uno dei TIR ricercati; per il sequestro degli altri mezzi, che si trovavano per lavoro in altre parti del territorio nazionale ed uno a Caltanissetta (quest’ultimo già in sequestro perché coinvolto in un gave incidente stradale ), venivano delegati altri Uffici della Specialità che provvedevano inoltre a notificare gli atti anche agli autisti assenti.
Durante l’espletamento dell’attività delegata dalla Procura di Ragusa erano presenti sul posto gli amministratori delle due società, a cui venivano notificati gli atti di perquisizione e sequestro, nonché l’informazione di garanzia e sul diritto di difesa.
In particolare, l’indagine, avviata un anno fa, prende spunto da un controllo effettuato sulla Ragusa Catania nel corso del quale agenti della Polizia Stradale accertavano che un vittoriese di 57 anni, alla guida di un complesso veicolare costituito da un trattore stradale e dal semirimorchio di proprietà di una delle due ditte di autotrasporti, oltre ad essere in possesso della propria carta del conducente, inserita nel cronotachigrafo, ne aveva un’altra disponibile all’interno dell’abitacolo intestata ad un altro autista ragusano. Dalla verifica dell’attività del mezzo emergeva che l’altro autista avrebbe guidato il mezzo fino a mezzora prima del controllo e per circa tre ore precedenti; risultava inoltre, dalla verifica dei dati, che le schede in possesso dell’autista fermato venivano utilizzate in successione ed in più giornate.

Dal momento che il vittoriese fermato cadeva più volte in contraddizione, dopo vari tentativi, ammetteva di aver fatto uso delle due schede su indicazione dei titolari della ditta, allo scopo di eludere gli orari di lavoro previsti dalla normativa vigente e di evitare di effettuare il previsto riposo giornaliero; ammetteva inoltre di aver fatto uso della scheda del collega sin da quando aveva effettuato il carico della merce al mercato di Vittoria nelle ore precedenti al controllo.
Dai successivi accertamenti in banca dati emergeva che la scheda di cui era in possesso l’autista vittoriese, intestata al collega, era stata dichiarata smarrita con apposita denuncia dal titolare, il quale, in tal modo, provvedeva a farsene un duplicato per poter lavorare regolarmente.
Ed infatti, dai successivi ed ulteriori riscontri emergeva che l’altro autista ragusano, nel momento in cui risultava aver guidato il mezzo fermato dagli agenti, in realtà si trovava alla guida di un altro TIR in un’altra provincia siciliana; così come, in altre giornate, mentre il vittoriese utilizzava la scheda del ragusano, quest’ultimo in realtà guidava altri mezzi di un’altra ditta ragusana. Entrambe le ditte, pur avendo amministratori diversi, erano di fatto riconducibili alla stessa proprietà.
A seguito del citato controllo venivano deferiti alla Procura della Repubblica sia l’autista vittoriese che il titolare della ditta ragusana, per aver messo in atto una sistematica strategia, finalizzata a falsare i dati relativi all’attività lavorativa del conducente mediante l’uso di una doppia carta del conducente, consistente nel far risultare formalmente un minore numero di ore di guida attribuibili al singolo autista del mezzo, creando così un serio pericolo alla circolazione stradale. In tali casi la responsabilità penale del legale rappresentante della ditta proprietaria del veicolo, nonché datore di lavoro del conducente, è complementare all’illecito penale commesso da quest’ultimo, in quanto ha l’obbligo di controllare il lavoro dei dipendenti e tutelare la loro salute sul posto di lavoro e di eventuali terzi che possono subire le conseguenze del mancato riposo degli autisti.

Il P.M. della Procura di Ragusa, D. ssa Giulia Bisello, con il coordinamento del Procuratore della Repubblica Fabio D’Anna, delegava pertanto la Polizia Stradale di Ragusa ad effettuare ulteriori accertamenti su altri mezzi e autisti delle due ditte, che venivano effettuati tramite il software denominato “Police Controller”, che consente di effettuare una copia digitale della memoria di massa dei tachigrafi digitali istallati sui trattori stradali, i quali registrano l’attività espletata negli ultimi 365 giorni dal mezzo e dagli autisti..
Gli Agenti della Polstrada effettuavano controlli su altri mezzi in uso alle due ditte e dall’analisi dei file scaricati emergeva che, oltre ad essere state commesse numerose infrazioni al codice della strada, venivano rilevati diversi cambi sospetti di carta conducente tanto da avere rilevare la presenza di un solo autista invece che di due, come previsto dalla normativa vigente nei lunghi viaggi. Veniva altresì accertato che alcune carte conducenti, già denunciate smarrite ed intestate ad abituali conducenti dei veicoli controllati, erano state in realtà utilizzate da altri dipendenti della medesima società per la circolazione; il tutto al fine di raggiungere la destinazione del viaggio nel nord Italia, omettendo di effettuare le soste obbligatorie ed i riposi previsti.
La Polizia Stradale di Ragusa esperiva ulteriori indagini presso gli uffici ove erano state sporte le denunce e presso la Camera di Commercio di Ragusa, che consentivano di accertare responsabilità penali a carico, oltre che degli amministratori delle due ditte, anche di 7 autisti (due vittoriesi, tre ragusani, un comisano ed un nisseno) per aver contribuito con le false denunce a mettere in piedi una così articolata attività illecita ai danni degli stessi autisti, della circolazione stradale e facendo in tal modo anche una concorrenza sleale nei confronti di altre ditte di autotrasporto regolari.
Nella giornata del 24 dicembre, alla presenza degli autisti indagati, dei rappresentanti delle due ditte, dei rispettivi legali e dei consulenti di parte, su delega della Procura della Repubblica, la Polizia Stradale ha proceduto ad acquisire con le modalità degli accertamenti irripetibili, i dati informatici contenuti nei cronotachigrafi dei 4 TIR sequestrati, al fine di poterli esaminare e di trovare ulteriori riscontri all’attività investigativa e con l’ulteriore finalità di consentirne dissequestro.
Sui dati acquisiti verranno svolti accertamenti da parte di consulenti tecnici della difesa e della Procura.
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