DOCUMENTO CONGIUNTO DI TUTTE LE SIGLE SINDACALI SULLA CARENZA DI ORGANICO

In data 09/05/2010, presso la Casa Circondariale di Ragusa, un detenuto andava in escandescenza ed aggrediva il personale di Polizia Penitenziaria  in servizio di vigilanza. Si è reso necessario immobilizzarlo, ma nella fase concitata dell’azione, 3 Agenti di Polizia Penitenziaria hanno riportato lesioni. Due dei tre Agenti (un Ispettore ed un Assistente) hanno dovuto ricorrere alle cure del pronto soccorso dell’Ospedale Civile di Ragusa, e sono stati dichiarati  guaribili con prognosi superiore a 20 giorni. Ancora una volta, a causa del notevole e denunciato deficit di organico di agenti di polizia penitenziaria della Casa Circondariale di Ragusa, ha causato difficoltà nel gestire, contenere ed immobilizzare un detenuto dal comportamento tempestoso. Se nel turno di servizio fossero state presenti il numero previsto di agenti, l’azione si sarebbe conclusa in maniera positiva e senza che tre agenti avessero riportato lesioni personali. L’estate non è ancora arrivata, tuttavia per i poliziotti che operano nella casa circondariale di Ragusa, si prevedono dei periodi piuttosto roventi, dovuti non solo al sovraffollamento ma principalmente alla carenza di organico. Nonostante tutte le OO.SS. hanno più volte sollecitato e rappresentato la grave carenza di personale e il sovraffollamento dell’Istituto penitenziario di Ragusa, sia a livello locale che Regionale, e il tutto non ha dato esiti positivi, le stesse si riservano di attivare ogni forma di protesta per far sì che siano poste in essere tutte le condizioni per operare in un contesto dignitoso ed in sicurezza. Nonostante l’Amministrazione abbia contribuito alla chiusura della  Sezione A.S., per recuperare unità, la situazione è rimasta insostenibile. L’organico previsto dal D.M. del 2001 è di 117  unità, allo stato si registra  un organico amministrato di n.108 unità. In atto vengono disconosciute tutte le regole normativamente previsti dall’A.N.Q., ad incominciare dei turni di servizio che invece delle 6 ore previste vengono organizzati turni di 8 ore, con personale al di sotto dei livelli minimi di sicurezza, con aggravio sul lavoro straordinario che anch’esso è un problema in quanto i fondi non coprono il fabbisogno.

 

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