DISEGNO DI LEGGE (VOTO) SULLA PRIMA CASA E IL SUICIDIO GUARASCIO

Un buon passo avanti, certo, che segna una svolta nella decennale battaglia che i movimenti hanno gradualmente sviluppato e sostenuto in questi anni. Sin dai primi anni della lunga crisi che ha prostrato l’agricoltura siciliana prima e poi la sua intera economia.
A pagarne i costi sono state le piccole e medie imprese ma anche molte aziende medie e grandi: la crisi lunghissima che sin dall’inizio mostrava i segni stravolgenti di cio’ che alcuni anni prima era accaduto in Argentina.
Vedevamo in profondita’ i sussulti implosivi che crescevano in perfetta sincronia con le scelte di politica agraria che in Italia e in Europa si andavano facendo.

A nulla sono valse le grida di allarme, le proteste, i blocchi, le linee riformiste e quelle barricadere: a Bruxelles a Roma e a Palermo nulla ha potuto cambiare il profilo di un processo inesorabile che schiacciava l’intera agricoltura mediterranea in una morsa inesorabile capeggiata dalle scelte internazionaliste della GDO e dai vincoli di Maastricht e Basilea.

Nacquero le prime proteste alla Serit, nelle istituzioni, nelle Province, agli Ispettorati agrari, sino ai blocchi della protesta forconiana. In questa fase molte amministrazioni, anche locali, scatenano con ferocia offensive draconiane anche contro i piccoli evasori: chi non paga l’acqua, chi non paga la fognatura, chi non paga i contributi Inps, chi non ce la fa a rientrare per la caduta dei prezzi agricoli. E tutto cio’ si rovescia su altri settori dell’economia, sull’artigianato sul commercio, sulla societa’.


Come se non bastasse la Serit, si organizzano, come e’ accaduto a vittoria, assemblee di avvocati nelle sedi istituzionali per scatenare offensive a tenaglia: da un lato la Serit dall’altro il Comune con procedure costose e concorrenti per gli utenti.
Poi accade che la gente comincia ad ammazzarsi, vengono i suicidi.
I movimenti si rendono conto che la prima casa ha un valore simbolico, sacrale quasi e la stessa chiesa spinge in questa direzione: i debiti sono debiti ma la casa, la prima casa e’ sacra.

Quando nel settembre 2012 proposi in sede di giunta di governo, assieme all’assessore alla famiglia spampinato, un documento sulla crisi sulla impignorabilita’ della prima casa e sul fermo amministrativo dei mezzi di lavoro, fra cui la serit non collocava la macchina privata necessaria per andare a lavorare.
Molti degli assessori manifestarono perplessita’, ma devo dire che il presidente lombardo accolse con favore quel documento che si trasformo’ in un ordine del giorno del governo regionale, che fu trasmesso al governo nazionale e ai gruppi parlamentari. Ne segui’ un incontro col direttore della serit e la conclusione che occorreva una legge nazionale per che affche affrontasse la questione.

La questione e’ stata non solo ripresa ma sviluppata dal comitato contro le aste e infine, solo dopo il suicidio Guarascio, viene il Disegno di legge voto (per iniziativa dell’ Ass. Gurrieri al quale rendiamo merito di essere passato alla proposta di un testo  dal basso) che ha ricevuto una prima approvazione in Commissione.

Quello che sorprende, come qualcuno ha osservato, non e’ tanto la giusta soddisfazione di chi si e’ adoperato per la sua elaborazione e approvazione, ma il tentativo di issare sul pennone generale la bandiera, di cancellare anni di silenzio, di dichiararsi depositari di iun risultato che ancora tra l’altro deve venire. Giustamente Mariano Ferro parla di piu’ padri e io dico di piu’ nonni. Ma se permettete, tra i padri e i nonni, non metteremo mai, per quel che ci riguarda, amministrazioni che sino al suicidio Guarascio organizzavano, in gara con la Serit, processi e sequestri di beni, senza la minima attenzione al disagio e alle tragedie di tante famiglie.
E’ stato il sacrificio di Gurascio a fare cambiare rotta a Vittoria e piu’ in generale in Sicilia.

Devo dire anche che c’e’ voluto troppo tempo per arrivare ad aprire la porta a un Disegno di legge che rimane una perorazione, una richiesta: a Roma va fatta la legge. E allora poche chiacchiere. La legge va subito approvata. Ogni giorno che passa rischia di lasciare ancora morti e suicidi.

E sara’ sempre il primo passo per affermare un principio civile e umano. La gran parte della vicenda rimane purtroppo  legata al come fare fronte alla crisi, alla crisi agraria, alla crisi dell’economia, nel Sud, in Sicilia, a Vittoria.


E su questo fronte non c’e’ niente di niente di niente…

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it