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Diocesi di Noto, rilancia la carità concreta: inaugurate la sede Caritas diocesana e la Casa per i senza dimora
16 Dic 2025 10:36
Inaugurati ieri pomeriggio nella sede del Vescovado alla presenza di Mons. Salvatore Rumeo che ha portato, fin dal suo arrivo a Noto, una ventata di novità fatta di amore, ascolto ed azione. Il tutto al servizio delle comunità che hanno casa nella Diocesi netina. Inaugurata la sede diocesana della Caritas “Mons. Giuseppe Malandrino”, già vescovo a Noto e morto nei mesi scorsi, e quella della Casa per senza fissa dimora intitolata a “Papa Francesco”. Grande gioia attorno a questi due servizi cui si guarda con speranza. Presenti il sindaco di Noto, Corrado Figura e persone impegnate nel mondo del sociale e della carità. “Non finisce qui. Perché la carità non si arrende e non si ferma perché, come scrive l’apostolo Paolo ‘tutto scusa, tutto crede, tutto spera e tutto sopporta. La carità non avrà mai fine’ (1 Cor 13, 7-8). Colui che ama non chiude mai gli occhi sulla realtà che lo circonda; è sempre attento e vigile sulle vicende degli uomini impegnati a scrivere la propria avventura non senza preoccupazioni o sofferenze – ha detto mons. Salvatore Rumeo nel corso dell’apertura dei due servizi – la nostra Chiesa diocesana, nel tempo della stagione giubilare, dà ragione della speranza cristiana con segni concreti di carità visibile, espressione della comunione e della condivisione di intere comunità.Oggi ricordiamo due testimoni della fede: Mons. Giuseppe Malandrino e Papa Francesco. Al primo dedichiamo queste stanze che da sempre sono state utilizzate per iniziative pastorali e sono diversi i protagonisti che vi hanno trascorso del tempo e profuso energie per il bene della nostra Chiesa. Ricordo che Mons. Giuseppe Malandrino, nella sessione del Consiglio Permanente della CEI del gennaio 1998 venne eletto membro della Presidenza di Caritas Italiana. Successivamente Vice presidente nazionale di Caritas Italiana e membro della Commissione Episcopale per i problemi sociali e il lavoro. Si recò a Mosca e a Kiev negli anni della guerra fredda. Visitò alcune chiese dell’est Europa e dei Balcani. A Papa Francesco intitoliamo la Casa per senza fissa dimora. Lui che è stato testimone eccellente di misericordia e di pace. Ho voluto, insieme ai volontari della Caritas e come segno giubilare, dare vita, nello spirito dell’accoglienza ad uno spazio dedicato per i senza fissa dimora – ha concluso il vescovo netino – come diceva Papa Francesco i poveri sono i veri maestri della nostra vita e che, dunque, hanno bisogno di essere ascoltati, accolti e amati. Chiediamo la collaborazione delle istituzioni civili e militari. Insieme possiamo scrivere pagine di solidarietà ordinaria per gli ultimi e gli invisibili delle nostre città. La carità continua a seminare pace e speranza, cammina e scruta la storia degli uomini e delle donne di oggi. Questo lo dobbiamo a tanti volontari che si spendono senza riserve. Un grazie a tutti. Specialissimo il grazie al caro Don Paolo Catinello, Direttore della Caritas…instancabile motore, insieme ai suoi validi e appassionati collaboratori che qui ringrazio, di tante iniziative…feriali ed evangeliche! Vangelo che si fa storia!”.
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