DEPURATORE DELLA CITTÀ DI VITTORIA: OCCORRONO CONTROLLI TECNICI

08 Mar 2010 18:02

La difesa dell’ambiente è per il Consigliere Provinciale, Ignazio Nicosia, certamente un punto qualificante della sua azione politica ed amministrativa, un compito che porta avanti e che, sino ad oggi, ha contribuito fortemente a denunciare l’esistenza di grosse sacche di degrado che deturpavano il Territorio Ibleo.Oggi, Ignazio Nicosia, ha trasmesso una breve ma incisiva nota al Dirigente dell’Ufficio A.R.P.A. – D.A.P. di Ragusa (Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente – Dipartimento di Ragusa), ai vertici politici e burocratici della Provincia Regionale competenti in materia ambientale (ivi compresa la Polizia Provinciale), al Presidente ed al Dirigente dell’A.T.O. Idrico di Ragusa per denunciare le carenze di funzionamento del Depuratore di C.da Colobria a Vittoria. Come già in passato anche questo esposto è corredato di un nutrito book fotografico che evidenzia più di qualunque parola lo stato di incuria, trascuratezza e degrado in cui versa la struttura preposta all’abbattimento dell’inquinamento presente nelle acque reflue del grosso centro Ipparino, immagini che lo stesso Consigliere così commenta nella sua nota: “…se al palese degrado esteriore facesse seguito, come ipotizzabile, anche il totale e/o parziale mancato funzionamento tecnico della struttura, allora ci si troverebbe innanzi ad un danno di natura ambientale che avrebbe gravi conseguenze per il nostro territorio e, contestualmente, anche ad un danno di natura economica nei confronti della popolazione ipparina che riconosce all’Amministrazione della Città di Vittoria la famigerata “tariffa sulla depurazione” oggi finalmente legata dal Decreto del Ministero dell’Ambiente del 30/09/2009 (Pubblicato sulla G.U.R.I. n.31 dell’87272010) all’effettiva erogazione del servizio …”.

Per questo il Consigliere Provinciale Ignazio Nicosia ha chiesto ai suoi interlocutori: “… di disporre, ognuno secondo le proprie competenze, tutti gli accertamenti utili a verificare l’odierno funzionamento tecnico della Struttura in oggetto, la effettiva capacità di abbattimento dell’inquinamento delle acque reflue in esso canalizzate, e la conformità, anche sotto il profilo burocratico ed amministrativo, della stessa alla vigente normativa ..”.

Lo scritto, che certamente non potrà restare senza risposta, si chiude con la richiesta di un riscontro urgente e con una ulteriore istanza, ovvero che: “… compatibilmente con le possibilità dei singoli Uffici, le SS.VV. Volessero prendere in esame la possibilità di consentire allo scrivente di partecipare alle operazioni di controllo e verifica che, confido, vorrete predisporre a maggiore garanzia e tutela della salute pubblica …”.