Democrazia partecipata: 7 Comuni iblei dovranno restituire 92mila euro

La legge regionale 5/2014 stabilisce che, ogni anno, i Comuni siciliani sono tenuti a spendere almeno il 2% dei fondi ricevuti dalla Regione con forme di democrazia partecipata. 

Una legge mal digerita

Si tratta di progetti da realizzare con il coinvolgimento diretto dei cittadini, chiamati alla scelta tramite apposita procedura. Non tutti i Comuni, però, riescono nell’intento di spendere i fondi con questa modalità. Risultati? Realizzazioni mai nate e somme da restituire al mittente, la Regione Siciliana che, tra l’altro, si riserva di applicare altre sanzioni, come prevede il testo della legge.

L’elenco

Pochi giorni fa, l’assessorato regionale alle Autonomie locali e funzione pubblica ha pubblicato sulla Gurs il decreto che sanziona 159 comuni per la mancata o parziale spesa dei fondi riferiti all’annualità del 2020. Fra questi, sette sono iblei e cinque di questi dovranno restituire l’intera somma a suo tempo assegnata perché non hanno speso un solo euro. Sono Vittoria, Chiaramonte Gulfi, Santa Croce Camerina, Ispica e Pozzallo, mentre Acate e Comiso dovranno restituirne una parte. In tutto, 92mila euro.
Non si tratta di grandi somme. Tuttavia, con l’inadempienza viene tradita l’idea stessa della legge che ha l’intento di chiamare i residenti a scegliere un intervento da attuare per migliorare la propria città: una piazza, una via, un parco. Per fare questo, sono previste un’assemblea pubblica, la presentazione di un progetto, la possibilità di esprimere preferenze e, persino, la partecipazione dei minori.
Invece, in 159 comuni su 390 (il 391.mo comune. Misiliscemi (Tp), è sorto dopo il 2020, ndr) detti concetti fanno molta fatica a passare.

Il dettaglio

Secondo quanto pubblicato nel decreto assessoriale, Vittoria dovrà restituire quasi 42mila euro, Pozzallo 16.708, Chiaramonte Gulfi quasi 12mila,  Santa Croce Camerina 10.748, Ispica 9.174, ovvero il 100% di quanto previsto.
Nel 2020 Acate aveva a disposizione 9.272 euro, ne ha spesi 3.600, dovrà restituirne 5.672; Comiso aveva una dotazione di 16.648 euro, ma avendone spesi 11.600 vedrà tornare indietro 5.048 €. 

In SiciliaNell’Isola i fondi di democrazia partecipata 2020 non spesi ammontano a 1 milione e 400 mila euro. Spiccano capoluoghi come Messina (oltre 110mila euro), Palermo (302mila €) e Agrigento (8.392 €). Le somme restituite dai Comuni inadempienti saranno ripartite tra i comuni virtuosi che hanno impegnato le somme.

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