DATI ALLARMANTI SUL DIABETE

 I dati non lasciano spazio ad interpretazioni e, purtroppo, nemmeno alla positività. Nel 2011 le persone ufficialmente dichiarate diabetiche sono salite a 3 milioni le persone , ovvero il 4,9% della popolazione italiana. Di questi l’80% circa sono anziani con più di 65 anni, mentre dopo i 75 anni almeno 1 persona su 5 è colpita dalla malattia.

E’ questa la fotografia dell’Istat contenuta nel rapporto ”Il Diabete In Italia”.

Il primato, in negativo, è sempre al sud dove si evidenzia un incremento fortissimo della diffusione del diabete negli ultimi dieci anni. Anche nelle altre regioni italiani l’aumento è considerevole anche se i tassi di prevalenza standardizzati per età, passati da 3,9% nel 2001 a 4,6% nel 2011, risultano più bassi nelle regioni del Nord (più bassi a Bolzano e nelle Marche) e più elevati della media, appunto, in Calabria, Basilicata, Puglia, Campania, Molise, Sicilia, Abruzzo.

Altro divario si registra nelle differenti classi economiche. Il diabete, inoltre, risulta più diffuso nelle classi più svantaggiate, laddove i fattori di rischio, quali obesità e inattività fisica,sono  più comuni. Se complessivamente nella popolazione adulta la prevalenza della malattia è pari al 5,8%, tra gli adulti obesi la quota raggiunge il 15,2%, in crescita di cinque punti rispetto al 2001, e cresce all’aumentare dell’età fino a raggiungere il 29,9% tra gli anziani over 75 anni.

 

Più in generale, si legge nel rapporto dell’Istituto di statistica, tra il 2000 e il 2011 si contano 800 mila diabetici in più, anche in conseguenza dell’invecchiamento della popolazione.

La nota positiva, però, esiste, ed è quella che spinge le associazioni che si occupano di assistenza e prevenzione, a far sempre di più.

Il tasso di mortalità, infatti,  è in lieve flessione(da 31,1 decessi per 100 mila abitanti nel 2000 a 30,3 nel 2009). Dal rapporto emerge, inoltre, che tra il 2003 e il 2010 sono aumentati i contatti tra i diabetici e il medico di medicina generale e le visite specialistiche, gli accertamenti diagnostici e gli esami di laboratorio. Si riducono, invece, i ricoveri (in particolare quelli inappropriati), passati da 120.804 nel 2000 a 96.787 nel 2010.

Secondo l’Istat, infine, tra gli anziani affetti da diabete circa un terzo vive da solo, mentre il 38,6% vive in coppia senza figli. Più critica la condizione delle donne anziane con diabete, che nel 42,7%  dei casi vivono da sole.

 

“Questi dati ci preoccupano – ha detto la Presidente dell’Aiad di Ragusa Gianna Miceli – soprattutto perché, in un periodo difficile come questo che stiamo vivendo, anche l’assistenza e la prevenzione stanno subendo una stangata e diventa ancora più difficile garantire i servizi. Ma il nostro impegno non viene meno, anzi, soprattutto per i bambini che, sempre di più stanno diventando potenziali vittime di questa patologia”.

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