Da Scicli, l’appello: “Che l’Ast torni indietro sulle sue decisioni, sarebbe un disastro per la città”

“La speranza è quella di fare tornare indietro dalle sue decisioni l’Ast perchè, per la nostra città, sarebbe veramente un disastro”, a parlare è il sindaco di Scicli, Mario Marino, alla notizia del fermo dei bus urbani a partire dal primo marzo deciso dall’Azienda siciliana trasporti per difficoltà finanziarie. Una lettera che scotta, quella che ha sul tavolo il primo cittadino ed alla quale si sta rispondendo nella speranza di un passo indietro.

L’APPELLO DEL SINDACO MARIO MARINO

L’azienda, con un deficit di oltre 70 milioni di euro, è chiamata ad un risanamento ritenuto improbabile se non arriva un aiuto economico dalla Regione. “Oltre a dare le nostre controdeduzioni per iscritto saremo a Palermo il prossimo 7 febbraio dove si terrà un incontro fra i vertici dell’Ast ed i sindaci dei quattordici comuni sui quali ricadrà il disservizio – spiega il primo cittadino – gli enti coinvolti ci stiamo attivando per evitare la soppressione delle corse urbane”. Oltre a Scicli, nella decisione di sospensione di tali corse ci sono anche i comuni di Siracusa, Ragusa, Acireale, Augusta, Barcellona Pozzo di Gotto, Milazzo, Caltagirone, Chiaramonte Gulfi, Carlentini, Gela, Lentini, Modica e Paternò. Nella provincia iblea sono quattro i comuni coinvolti, la città capoluogo Ragusa, Modica, Chiaramonte Gulfi e
Scicli.

Una situazione finanziaria al limite del collasso alla base della decisione assunta dai vertici dell’Ast. Dal primo marzo i collegamenti extra-urbani saranno garantiti ma non quelli urbani che costerebbero
mezzo milione di euro al mese. Per Scicli è una tragedia. Il centro abitato è collegato al villaggio Jungi con il collegamento urbano dei bus. Il quartiere ad alta densità urbanistica dove vivono più di seimila
persone, se rimane in vita la decisione restrittiva dell’azienda trasporti, perderebbe le corse urbane di cui usufruiscono anziani e studenti. Una città divisa a metà. Se poi le corse che collegano le borgate della
fascia costiera dovessero essere considerate urbane il pasticcio sarebbe fatto. Un passo indietro ed un recupero delle corse urbane arriverebbe solo dalla ricapitalizzazione dell’Azienda con un aiuto concreto da parte della Regione siciliana. Ma avverrà?

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