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Il Cumino: la pianta officinale tra le più antiche
25 Set 2017 09:10
FlorGuarino,la più moderna ed efficiente azienda florovivaistica del Meridione, che si trova in C.da Arizza a Scicli vi presenta oggi la pianta del cumino. E’ una pianta annuale ricercata sin dall’antichità per i suoi semi usati come spezia specialmente nella cucina nordafricana, spagnola e messicana ma anche in quella del Medio Oriente e dell’India.
I semi della pianta del cumino erano ricercati sin dalla più remota antichità per le loro tante proprietà benefiche e ancora oggi sono apprezzati non solo perché danno un particolare e gradevole gusto alle pietanze, ma per le loro tante proprietà officinali.
Voglio avvertirti che parlando della pianta del cumino è facile fare confusione perché con questo nome vengono indicate piante simili ma differenti sia come aspetto che come proprietà.
La pianta del cumino di cui intendo parlare in questo articolo è quella chiamata con il nome scientifico di Cuminum cyminum detto anche popolarmente Cumino romano per la passione che gli antichi romani nutrivano per i suoi semi.
Tuttavia c’è anche il cumino dei prati, chiamato carvi o cumino tedesco, che ha il nome scientifico di Carum carvi.
La sua pianta è simile a quella del cumino romano ma i suoi semi sono più piccoli, più scuri e meno piccanti del Cuminum cyminum.
Un altro tipo di cumino diffuso solo in Iran e in India, e in alcuni stati confinanti, è il cumino nero chiamato col nome scientifico di Bunium persicum che produce semi lunghi, curvi e di color grigiastro.
Questi semi, praticamente sconosciuti qui in Europa, se schiacciati sprigionano un aroma intenso mentre il loro sapore è resinoso e leggermente amaro molto apprezzato dai palati orientali.
In questo post voglio farti scoprire la pianta del cumino romano, in tutti i suoi vari aspetti, e le tante proprietà del suo seme utilissimo sia in cucina che come spezia medicamentosa.
La pianta del cumino era già apprezzata 2000 anni fa
Le origini di questa pianta si perdono nel tempo e non si sa con esattezza quando è iniziato l’uso dei suoi aromatici semi.
Si ritiene che la fonte iniziale della parola cumino derivi da un’antica parola sumera e alcuni suoi semi, rinvenuti in un antichissimo sito siriano, sono stati datati nel secondo millennio a. C.
Quindi le prime tracce di questa spezia le troviamo in Siria ma diversi altri ritrovamenti sono relativi al Nuovo Regno dell’antico Egitto iniziato circa nel 1550 a.C.
Il cumino è menzionato nella Bibbia, sia nel Vecchio che nel Nuovo Testamento, ed era apprezzato sia in Grecia che nell’antica Roma.
Così come oggi sulla tavola vi è spesso il contenitore del pepe, gli Antichi Greci usavano un contenitore per il cumino, che non mancava sulle tavole greche, e lo usavano in abbondanza.
Più ancora lo apprezzavano gli Antichi Romani che lo usavano sia come condimento che come una specie di pasta da spalmarsi sul pane.
Nel periodo Medioevale si riteneva che i semi di cumino fossero di buon auspicio per gli sposi che ne portavano indosso alcuni come buon augurio.
Questa credenza si è mantenuta sino in tempi recenti e in Piemonte, precisamente nella zona del canavese, le ragazze davano da mangiare dei semi di cumino ai fidanzati perché si diceva che questi semi avessero la proprietà di trattenerli vicino a loro.
Se il ragazzo doveva partire la sua innamorata gli dava del pane che conteneva semi di cumino perché le fosse fedele e si ricordasse di lei.
Dopo il periodo Medioevale l’uso del cumino perse importanza e divenne meno frequente ad eccezione delle zone di Malta e Spagna.
Furono proprio i coloni spagnoli che introdussero nel continente americano questa spezia che oggi viene usata in tantissimi piatti messicani al punto da diventare uno dei profumi caratteristici della cucina di quel paese.
In India invece la pianta del cumino, è apprezzata da molto tempo come pianta medicinale.
La medicina ayurvedica usa i suoi semi, e a volte anche le foglie fresche, per curare infiammazioni e dolori, per favorire la digestione, contrastare il gonfiore e per combattere la flatulenza.
L’aspetto e la coltivazione del cumino “vero” (Cuminum cyminum)
Il cumino è una pianta erbacea annuale che appartiene alla famiglia delle Apiacee e al genere Cuminum.
Si presenta come un piccolo arbusto alto dai 20 ai 30 cm con un fusto sottile e ramificato.
Le sue foglie, che assomigliano a quelle del finocchio, sono alterne e sottili, con segmenti lunghi e stretti.
Produce, nella tarda primavera, ombrelle composte da numerosi piccoli fiori di colore bianco o rosa a seconda della varietà.
Ogni fiore si trasforma in un frutto, di forma allungata e con superficie pelosa, che contiene un unico seme simile a quello del finocchio ma più piccolo e di colore scuro.
La pianta del cumino vuole estati lunghe e calde con stabili temperature elevate, sui 30°, che durino almeno 4 mesi.
Il terreno deve essere soleggiato, fertile e asciutto, con un buon drenaggio.
La pianta del cumino cresce bene in luoghi aperti ma non troppo ventosi, con precipitazioni scarse e tollera bene la siccità.
I suoi semi vengono piantati in primavera e l’epoca della raccolta dei frutti va da luglio a settembre a seconda delle zone di coltivazione.
Quando le ombrelle iniziano ad ingiallire e prima che si stacchino i frutti, vengono raccolte e sospese a testa in giù sopra un telo dove cadranno i frutti secchi.
Dopo qualche altro giorno all’aria questi vengono conservati, ben essiccati, in scatole a chiusura ermetica.
La coltivazione della pianta del cumino è diffusa in tutto il bacino del Mediterraneo, in India e nell’Asia orientale ma anche in Messico e nell’America del Sud dove i suoi semi piccanti e profumati sono particolarmente apprezzati in cucina.
Le tante proprietà officinali di questa millenaria spezia
Sono davvero numerose le proprietà di questa spezia che contiene molte vitamine e minerali utili per la nostra salute.
I semi del cumino sono ricchi di vitamine, la C, la K, la P e soprattutto di vitamine del gruppo B, per quanto riguarda i minerali questa spezia è ricca di ferro, di calcio, di fosforo, di manganese, di magnesio e di potassio.
Ecco, punto per punto, le tante proprietà di questi fantastici semi
1) Il cumino si è rivelato efficace per abbassare e stabilizzare i livelli troppo alti di glicemia nel sangue propri di persone afflitte da diabete.
Inoltre tiene sotto controllo i rischi che si hanno dall’avere alti tassi di glicemia, per esempio i diabetici sono più esposti alla formazione di cateratte.
Alcuni studi di ricercatori indiani hanno messo in evidenza questi benefici del cumino in elementi diabetici soprattutto per quanto riguarda l’attenuazione delle complicanze dovute al diabete.
2)Questi semi contengono molto ferro, che è un componente essenziale dell’emoglobina, che trasporta ossigeno non solo ai polmoni ma anche a tutte le cellule del nostro corpo.
Questa sostanza non può mancare per il corretto funzionamento del metabolismo e per la produzione di energia.
Il ferro è particolarmente importante per i bambini e gli adolescenti, per le donne con il ciclo, per quelle incinte e che allattano.
3)Alcuni ricercatori indiani hanno fatto approfonditi studi per vedere se il cumino era efficace contro l’osteoporosi una malattia che causa la rarefazione del tessuto osseo.
Gli scienziati costatarono che i soggetti malati di osteoporosi, ai quali veniva somministrata la spezia, presentavano una densità ossea maggiore rispetto a quelli ai quali non veniva data.
Ecco le loro conclusioni: “Il cumino può contribuire all’arresto di perdita ossea nelle donne in menopausa ed è un potenziale buon candidato per lo sviluppo di nuove medicine e terapie per quanto riguarda l’osteoporosi.
4) Il cumino possiede oli volatili dalle potenti qualità anti-infiammatorie e antiossidanti e queste sostanze sono coadiuvate dalle vitamine possedute da questa spezia, la vitamina C e la A.
Queste sue proprietà lo rendono un’utile arma contro la più temibile delle malattie: il cancro.
Studi condotti su animali hanno evidenziato che il cumino previene la formazione del tumore del colon, riduce l’incidenza di tumori alla cervice, allo stomaco e al fegato.
5) Una patologia che il cumino è in grado di controllare sono le crisi epilettiche così come hanno evidenziato gli studi sugli animali affetti da questa malattia.
6) Già da secoli si conosce l’efficacia dei semi di cumino nei casi di avvelenamento da cibo e si è costatato che questa è una delle spezie più efficaci per bloccare questo dannoso fenomeno prodotto da particolari batteri.
Le straordinarie proprietà del cumino a servizio della digestione
Questa spezia è apprezzata da millenni per le sue qualità benefiche su tutto l’apparato digerente.
Questi semi sono ricchi di un olio essenziale che racchiude in misura notevole sostanze antiinfiammatorie e antiossidanti che depurano e sfiammano lo stomaco e l’intestino.
Scopri quanto è utile il cumino per l’apparato digerente.
1) Sin dall’antichità venivano apprezzate le sue proprietà carminative cioè la capacità di contrastare l’aerofagia, ovvero la riduzione di gas intestinali e di gonfiori di stomaco dovuti ai gas.
2) Il cumino è una spezia fortemente digestiva perché stimola la secrezione gastrica e quella di enzimi del pancreas che aiutano la digestione.
3)Stimola l’assorbimento dei nutrienti aumentando la produzione dei succhi gastrici.
4) Ha un’azione antispasmodica quindi è utile in caso di coliche addominali anche se di origine nervosa.
5) Svolge un’azione anti-fermentativa che non solo facilita il processo digestivo ma allontana il pericolo di coliche.
6) Aiuta le funzioni intestinali regolarizzandole.
7) I convalescenti e gli inappetenti non dovrebbero farsi mancare i semi di cumino che favoriscono un aumento naturale dell’appetito.
8) Masticare qualche seme di cumino migliora l’alito ,e richiamando in bocca molta saliva, predispone lo stomaco al pasto.
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