Concluse indagini su Super Camera Commercio: 11 indagati

Un’altra tegola si abbatte sul processo di accorpamento delle camere di Commercio del Sud est.

Si sono concluse oggi  le indagini dei magistrati su denuncia di alcune associazioni.

Sono  11 i soggetti a cui è stato notificato il provvedimento  per  81 contestazioni su tutte le aziende passate al vaglio.

Gli avvisi di conclusione indagine per falso ideologico sono stati emessi per Alessio Lattuca, rappresentante dell’associazione ‘ConfimpresaEuromed’ (contestati 29 presunti falsi); Gino Sciotto, della Federazione provinciale Fapi Catania (11); Davide Raccuglia, della Confederazione italiana degli esercenti e commercianti (Cidec) di Siracusa (7); Riccardo Galimberti, di Confcommercio-Imprese per l’Italia con sede a Catania (14); Filippo Guzzardi, di Confesercenti Catania (6); Giuseppe Giglio di Unsic Catania (2); Giovanni Selvaggi di Confagricoltura Catania (2); Riccardo Santamaria di Confesercenti Ragusa (2); Massimo Franco di Confagricoltura Siracusa (1); Giuseppe Bulla di Transfrigoruote Italia Assotir (6); e Giovanni Sebastiano Rinzivillo dell’associazione Fai Catania (1)

A tutti vengono contestate false attestazioni.

Ciò alla vigilia del parere che dovrà dare la Conferenza Stato Regioni domani sull’accorpamento di Catania, Siracusa e Ragusa e a poco meno di una settimana dalla data di insediamento  del nuovo consiglio camerale previsto per il 31 Luglio.

Richiesta di archiviazione  invece per il commissario della Camera di Commercio di Catania Alfio Pagliaro, e altri due dirigenti, Stefano Alì e Giovanni Brafa Musicoro. 

Le associazioni datoriali e di categoria avevano già manifestato grandi perplessità su tale procedura  di  istituzione della super Camera di commercio del Sud Est e avevano  notificato una diffida al Mise e alla Regione evidenziando l’irregolarità dell’insediamento del consiglio camerale giorno 31.

adesso in una nota le associazioni dell’artigianato, della cooperazione e della piccola impresa del sud est della Sicilia tornano a chiedere un intervento immediato del Presidente della Regione Crocetta e del Ministero dell’Economia. “Mise e Regione non perdano quindi altro tempo e procedano senza indugio ad annullare la procedura e riavviare il percorso con regole e procedure che garantiscano rigore e trasparenza. Del resto la proposta di revoca è stata già avanzata dal Presidente Crocetta, che si è sempre dichiarato attento alla legalità, anche allo scopo di cogliere le istanze del territorio e le opportunità della riforma Madia. Il rammarico è che si siano persi oltre due anni di tempo. Adesso è quindi tempo di recuperare.”

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